Siamo stati presi in ostaggio, nulla lasciato al caso: dietro la gabbia UE una...

Olivetti, Mattei, Pasolini, Moro, Falcone, Borsellino, creazione dell'Unione Europea attraverso l'ACUE, il Comitato Americano per la Nascita dell'Unione Europea e fine della Prima Repubblica:...

Putin sbotta sui rapporti Zelensky-estremisti, ma ora provano a insabbiare tutto

Il Giornale titola: "Il delirio di Putin su Zelensky. <<Un ebreo che copre i nazisti>>".Fatemi capire dov'è il delirio: dov'è che Il Giornale ha...

La litania europea ci ha indottrinati: permettiamo a paesi come la Germania di agire...

Qualcuno continua a credere che la Germania sia più brava di noi "perché loro hanno fatto le riforme quindi "la loro economia è forte" insomma tutta quella litania che ormai da 20 anni ha indottrinato i cervelli dei non pensanti. La Germania invece registra un periodo negativo, un altro trimestre di crescita economica stagnante, con il PIL che si ferma allo 0% netto nel secondo trimestre, influendo negativamente sull'euro che continua a scendere. Settori come il commercio, i trasporti, i servizi pubblici registrano una diminuzione del valore aggiunto, mentre i prezzi alti influenzano i consumi privati. La disoccupazione aumenta leggermente e la produzione industriale tedesca registra un calo, prevedendo una battuta d'arresto anche per l'intera Eurozona, perché chiaramente la Germania è un po' il capo dell'Eurozona. Il governo tedesco, guidato da Scholz, è considerato fragile. e questa situazione potrebbe influire sulla trattativa per la riforma del cosiddetto patto di stabilità e di crescita, ipotizzando un possibile scambio tra Germania e Francia per sostenere le reciproche economie. Vi segnalo che questo avviene dagli anni Ottanta, da quando la Germania e la Francia crearono l'Europa come la loro volevano, a loro immagine e somiglianza, per tagliare fuori il terzo concorrente che era l'Italia. Ci fu un accordo tra Kohl e Mitterrand all'epoca, Questa situazione evidenzia l'instabilità del sistema europeo, mi permetto di aggiungere anche l'ingiustizia del sistema europeo e il fatto che l'eurozona rappresenti un fattore di instabilità per l'intera economia mondiale. Il governo italiano deve cercare di ottenere delle contropartite riguardo al tema del debito, ma malgrado questo, quest'ultimo viene ancora collocato senza problemi, il che potrebbe indicare un sostegno silenzioso da parte di altri paesi per in qualche modo ridurre lo strapotere tedesco. Insomma, tornare ad applicare il patto di stabilità significherebbe rimettere la camicia di forza all'economia nazionale e provocare di fatto un ulteriore aggravamento di quella che ormai hanno capito tutti essere non una crisi ma una vera e propria recessione. Il mio parere è che perseverare diabolicum, cioè errare humanum est, ma noi ormai da 20 anni in questa litania europea, viva l'euro, viva l'Europa Unita eccetera, ci siamo lobotomizzati il cervello, siamo ormai abituati a pensare che sia giusto così, che alcuni come la Germania possono fare cose che altri invece non possono fare, e che in questa Europa a due, tre, quattro velocità ci possano essere delle unioni laddove invece ci sono solo delle evidenti differenze.

L’Occidente fa due pesi e due misure: volevano liberarsi di Gheddafi, ora demonizzano i...

Pare che la situazione sul fronte africano vada notevolmente complicandosi. Il Niger, infatti, ha chiesto qualche giorno addietro l'immediata espulsione dell'ambasciatore francese. Ciò ha rivelato una volta di più con limpido profilo la propria volontà di continuare senza esitazioni e senza freni sulla linea dell'anticolonialismo e della piena rivendicazione della propria sovranità nazionale e della propria indipendenza da ingerenze esterne.Per inciso, come più volte abbiamo sottolineato, la sollevazione del Niger ha attivato una catena di analoghe rivendicazioni di sovranità e di opposizione alle scellerate politiche coloniali occidentali. Politiche coloniali occidentali che, va sottolineato, continuano in qualche maniera anche oggi a utilizzare in maniera sciagurata l'Africa come colonia al servigio dell'Europa, come peraltro affiora limpidamente dalla triste, tristissima e sciagurata vicenda del franco africano, strumento in grazia del quale la Francia continua a trattare in maniera coloniale l'Africa, o almeno alcune sue parti. Curiosamente, va sottolineato anche questo aspetto, l'Occidente, come ben ricorderete, celebrava con entusiasmo le primavere arabe, cioè i moti di protesta volti a favorire l'occidentalizzazione dell'Africa. Le primavere arabe questo facevano, abbattevano quel che rimaneva del vecchio nazionalismo arabo, quello che si era a suo tempo manifestato in figure pur diverse come Gheddafi in Libia o ancora prima come Nasser in Egitto. Le rivoluzioni arabe chiudevano definitivamente quel ciclo e sembravano aprire una forma di ormai integrale occidentalizzazione dell'Africa. E per questo venivano celebrate, come già dicevo, dall'occidente attrazione atlantista.Adesso invece lo stesso occidente demonizza come terroristici e con altre espressioni ugualmente ostracizzanti i moti di protesta africani che si battono non per l'occidentalizzazione dell'Africa ma viceversa per la sua sacrosanta liberazione dal colonialismo occidentale. Si tratta a ben vedere della solita vicenda dei due pesi e delle due misure dalla quale si evince in modo nitido l'elevato tasso di ipocrisia con cui l'Occidente continua a rapportarsi anche all'Africa. Insomma, questi moti che in Niger hanno trovato un loro movimento di manifestazione fondamentale sembrano avvalorare l'idea che l'Africa voglia un panafricanismo, un indipendentismo, una forma di liberazione dal colonialismo occidentale, esattamente l'opposto di quel che era emerso con le rivoluzioni ampiamente colorate, dette rivolte arabe o primavere arabe di qualche anno addietro.Radioattività - Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro

I BRICS sanno di aver commesso un errore e ci vorranno anni per rimediare

L'unica volta che due superpotenze, in contrasto tra di loro, non erano interconnesse economicamente e finanziariamente era ai tempi della guerra fredda con l'Unione Sovietica, quando la concorrenza era soltanto militare, ma non avevano a livello finanziario quasi nulla in comune, non c'era interconnessione, motivo per cui gli apparati americani negli anni hanno potuto indurre il crollo dell'Unione Sovietica. Oggi gli apparati americani non potrebbero mai neppure immaginare di indurre il crollo finanziario della Cina, perché si porterebbe dietro il mondo. Cioè se in Cina crolla una grande compagnia che si occupa di mercato immobiliare, crolla il mercato immobiliare in Occidente.Solo adesso totalmente interconnesse. Questo non vuol dire che non siano in guerra e in contrasto tra di loro, vuol dire che ci sono delle interconnessioni finanziarie che nessuno può più sciogliere. Certo, adesso stiamo vedendo che la Russia è uscita dalla Banca per i Regolamenti Internazionali, è uscita dal sistema SWIFT, che i BRICS stanno organizzando un nuovo sistema di interscambi finanziari, che tutti gli altri paesi BRICS hanno capito l'errore che hanno fatto in passato nell'affidarsi alla Banca per i Regolamenti Internazionali guidata dall'Occidente, l'errore che hanno fatto ad affidarsi in tutto e per tutto al dollaro come valuta di riserva negli scambi internazionali. Tutto questo lo hanno capito, tant'è vero che è in atto una grossa trasformazione, ma le interconnessioni finanziarie tra le grandi multinazionali, tra i grandi gruppi bancari, dureranno per sempre, per quanto possa procedere la guerra tra i BRICS e il mondo occidentale. Non che i BRICS siano i buoni e i santi, sono sicuramente coloro che stanno creando una contrapposizione a un ordine mondiale che era diventato pervasivo, era diventato onnipresente, era diventato ingestibile. Perché era diventato ingestibile? Perché i fautori di quest'ordine mondiale, per quanto occidentali, non portavano realmente avanti né tutelavano gli interessi e i valori del mondo occidentale, altrimenti saremmo tutti schierati con loro contro l'ascesa delle nuove superpotenze.Il problema è che non hanno fatto questo, il cartello finanziario occidentale ha tradito prima di tutto i valori occidentali, questo deve essere chiaro. Perché si è creato uno spartiacque con l'inizio dell'operazione speciale di Putin in Ucraina? Si è creato uno spartiacque perché il cartello finanziario internazionale ha fatto un errore enorme, il più grande errore che potesse fare. Con la foga di mettere la Russia con le spalle al muro ha congelato i beni della Banca Centrale Russia, stanziati verso la Banca dei Regolamenti Internazionali, i conti degli oligarchi russi, facendo capire al mondo che la Banca per i Regolamenti Internazionali non è una banca centrale delle banche centrali indipendente dagli Stati, ma è totalmente dipendente dal volere degli Stati Uniti e così facendo ha creato un danno enorme, perché adesso nessuno dei paesi dei BRICS, anche quelli che dialogano, anche quelli in buoni rapporti con gli Stati Uniti, nessuno si fiderà più e il danno più grande lo hanno fatto invece con il dollaro, per questo ci vorranno molti anni rispetto a quello che vi raccontano per la dedollarizzazione.Questo è un tragitto che è iniziato perché il mondo intero, i paesi arabi, i paesi brics, si sono resi conto per la prima volta che il dollaro non è una moneta di riserva per gli scambi internazionali, è una moneta completamente gestita dal cartello finanziario che per punire i propri nemici è disposto a congelare i conti, a interrompere i sistemi di interscambio bancari, quindi tutto quello che doveva rimanere neutro anche in caso di guerra, perché si parla della moneta di riferimento per il mondo, dei sistemi finanziari adottati da tutto il mondo, quello che sarebbe dovuto sempre rimanere neutro e sempre è rimasto neutro fino all'operazione di Putin in Ucraina, improvvisamente è diventato uno strumento in mano al cartello finanziario occidentale.Questo ha aperto gli occhi non solo alla Russia, che ne è rimasta vittima di questo sistema, non solo agli alleati della Russia, ma anche a tanti altri paesi che oggi si sentono vicini agli Stati Uniti, ma che sanno benissimo che un domani potrebbero fare qualcosa che agli Stati Uniti non sta bene e vedersi congelate le proprie riserve e i propri beni, E quindi tutti quanti stanno correndo ai ripari. Correre ai ripari vuol dire creare un nuovo sistema di interscambio finanziario, vuol dire creare una nuova valuta di riserva, vuol dire riaccendere le transazioni in valute nazionali tra i diversi paesi. E questo è il più grande danno che il cartello finanziario potesse fare a sé stesso.La Matrix Europea - La verità dietro i giochi di potere con Francesco Amodeo

Deputata tedesca sbotta in Europarlamento contro l’OMS ▷ “Smaschereremo gli antidemocratici”

Lockdown e divieti, Organizzazione Mondiale della Sanità e potere: una proporzione che negli ultimi anni ha destato molti dubbi circa l'organizzazione di Tedros Ghebreyesus....

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Ci sono documenti sul cartello che dal dopoguerra ad oggi gestisce il potere in...

L'inchiesta "Il cartello finanziario" si tratta della più completa inchiesta che io abbia mai fatto, la più rischiosa, la più pericolosa, ma una  inchiesta essenziale per capire qual è il cartello che gestisce il mondo e soprattutto il nostro Paese a partire dal dopoguerra fino ai giorni nostri. Spesso parliamo di americani, parliamo di cinesi, parliamo di occidente, parliamo di oriente. Ma dobbiamo capire che esiste un cartello  trasversale, che ha preso le redini in mano del nostro Paese dal dopoguerra fino ad oggi. Tanti degli eventi che hanno stravolto il nostro Paese dalla fine della Prima Repubblica, Tangentopoli, la morte di Enrico Mattei, la morte di  Adriano Olivetti, gli attentati a Falcone e  Borsellino, sono tutti eventi spesso collegati tra di loro perché hanno in comune un'unica regia. I mandanti erano tutti uomini del cartello, almeno i mandanti di quegli eventi che ho appena menzionato. Quindi dalla creazione dell'Unione Europea fino al conflitto in Ucraina, quindi dalla fine degli anni 40 fino ai giorni nostri, c'è stata una regia unica.  Ovviamente gli uomini sono cambiati,  ma quello che bisogna capire, rendere chiaro, io sono sicuro di averlo fatto nel libro, è che e un cartello sono uomini che poi si passano il testimone, ma che rispondono al medesimo cartello, che hanno quindi i medesimi obiettivi e la medesima agenda. Non pensate, come ho erroneamente fatto anche io in passato, che il caso Mattei sia diverso dal caso Olivetti, che il caso Olivetti sia diverso dal caso Pasolini, che il caso Moro sia diverso dal caso di Falcone.  Questi eventi sono tutti collegati perché in quegli anni si stava prendendo il totale controllo del nostro Paese, quindi chiunque  provava ad opporsi  alle logiche del cartello o a mettere in discussione la leadership del cartello, che sia nel settore  petrolifero come ha fatto Mattei, che sia nel settore tecnologico come ha fatto Olivetti, che sia da un punto di vista politico come ha fatto  Craxi, che sia dal punto di vista delle indagini della magistratura come hanno fatto Falcone e Borsino, chiunque provava a mettersi contro  quelli che  erano i piani del cartello, facevano tutti la stessa fine. Sono tutti riconducibili ai medesimi mandanti, così come i fenomeni come quello di Tangentopoli, come quello della strategia della tensione, erano tutti frutto di una medesima regia. Può sembrare un'enorme teoria del complotto, ma vi assicuro che nel cartello finanziario  documento tutto, lo faccio analizzando i documenti dei segretati della CIA, del Dipartimento di Stato. Voi sapete che il  Freedom of Information Act ha costretto questa entità a desecretare i documenti vecchi di 25 anni. Ci rientra tutto quello che la CIA ed il cartello pensava di Adriano Olivetti e del fatto che avesse raggiunto la leadership tecnologica con il suo personal computer, quello che pensavano di Enrico Mattei che stava chiudendo agli angoli le sette sorelle, quello che pensavano dei politici che in qualche modo erano stati finanziati dagli Stati Uniti per molti anni, che dopo la caduta del muro di Berlino e la dissoluzione dell'Unione Sovietica non servivano più agli interessi statunitensi, quindi  andavano fatti fuori.

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I paesi del BRICS fanno paura all’occidente filoamericano: stanno agendo per un mondo multipolare

Dal 2024 il gruppo dei BRICS si estenderà e comprenderà altri sei paesi. In particolare nuovi sei membri effettivi entreranno a far parte dei BRICS, cioè dei paesi disallineati rispetto all'ordine americano centrico. E questi nuovi paesi saranno l'Argentina, l'Egitto, l'Etiopia, l'Iran, l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi. Fa discutere soprattutto naturalmente l'ingresso dell'Arabia Saudita, che non per caso Repubblica, rotocalco turbomondialista, voce del nuovo ordine Washingtoniano, liberal globalista, indica nel suo articolo dedicato al tema come il paese scandalo di questa alleanza, di questa unione o confederazione che dir si voglia? Ebbene i BRICS in effetti fanno paura all'occidente a trazione atlantista e lo scalpitare di Repubblica neè una delle tante prove. La auspicabilissima possibilità di un mondo multipolare infatti, cioè sottratto all'imperialismo di Washington e alla globalizzazione americanocentrica, passa necessariamente dai BRICS e dalla loro capacità di coordinarsi in funzione antiatlantista. I BRICS sono i cosiddetti stati non allineati che stanno faticosamente, e direi anche ambiziosamente, provando a strutturarsi in maniera autonoma e coesa, con un fine molto preciso.Resistere insieme, facendo dell'unione la loro forza, alla violenza dell'imperialismo made in USA. Tra gli obiettivi non secondari di questa alleanza in fieri vi è quella che è stata, a ragion veduta, definita la dedollarizzazione del mondo, vale a dire la creazione di un sistema di scambi affrancato dall'imperialismo monetario del dollaro americano. Il Brasile di Lula in particolare, come sappiamo, si è fatto portavoce di questa fondamentale istanza.Un'istanza decisiva, voglio sottolinearlo, per la genesi di un mondo realmente multipolare. A rendere ancora più ambizioso e potenzialmente efficace il progetto è la sempre crescente vicinanza ai BRICS della Cina di Xi Jinping e della Russia di Putin, che sempre più stanno provando a organizzare intorno a sé il fuoco della resistenza all'imperialismo a stelle e strisce. Questa saldatura tra la Cina e la Russia, da una parte, ei BRICS dall'altra, è ciò che più temono gli Stati Uniti, i quali sono ben consapevoli del rischio elevatissimo della perdita della loro egemonia planetaria.Bisogna autenticamente sperare nella capacità dei BRICS, con l'aiuto della Cina e della Russia, di generare un mondo multipolare o poliarchico che dir si voglia. vale a dire un mondo sottratto all'imperialismo violento di Washington, che pure si presenta ideologicamente come democrazia dei diritti umani, di sottrarsi a questa violenza e di creare un nuovo equilibrio planetario. Sembrava che con il 1989 si fosse instaurato un regime monocratico e monopolare, quello statunitense identificato de facto con la globalizzazione come americanizzazione coatta del mondo, E invece la storia, che non smette mai di riservarci sorprese e che resta dopo tutto il regno dell'imponderabile, ci ha insegnato che è possibile l'emergenza di un mondo multipolare.La vicenda dei BRICS che stiamo discutendo ne è indiscussamente la prova.Radioattività - Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro

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