Sono ore di fuoco per il Governo italiano e i rapporti con l’Unione Europea.

Solo pochi giorni fa il Premier Conte confermava che non ci sarebbe stato nessun accordo tra Italia e Europa sul MES, ma solo sugli eurobond. Ieri invece è arrivato il via libera dell’Eurogruppo che va esattamente nella direzione contraria: ok al MES, in una versione rivisitata, e no agli eurobond.

L’Italia non trova dunque appoggio e solidarietà dalle istituzioni europee, ma solo pochi soldi – si parla di meno di 40 miliardi – utilizzabili esclusivamente per la sanità. Quindi nessun aiuto economico a lavoratori e imprese, e vincolati a clausole di restituzione non appena finita l’emergenza.

Su questo argomento abbiamo intervistato a ‘Un Giorno Speciale’ il filosofo e saggista Diego Fusaro. Ecco cosa ha detto in diretta in compagnia di Fabio Duranti e Francesco Vergovich.

“L’Italia, in emergenza per il coronavirus, riceve supporti dai paesi esteri come la Cina, la Russia e Cuba… e l’Unione Europea che dovrebbe essere un tempio di solidarietà, si rivela invece il nemico principale. Come? Negando gli aiuti all’Italia e approfittando per darle il colpo di grazia. Peggio degli eurobond c’era solo il MES, e infatti la Germania ha detto di no agli eurobond e ha richiesto il MES. Questo significa fare la fine della grecia, economicidio, precipitare nel baratro. Questo è provato dallo stesso Conte che ha detto che non avrebbe fatto il MES, e che se l’Europa ce lo avesse imposto avremmo fatto da soli.

A questo punto l’altra unica opzione realmente percorribile è l’uscita immediata dall’euro e dall’Unione Europea con la riconquista della sovranità. Se ci si trova a convivere con un signore che quando guadagni ti prende parte del tuo profitto, e quando ti vanno male gli affari ti esorta a rivolgerti ad un usuraio bisognerebbe liberarsi di lui e procedere da solo.

Questo è il delitto perfetto, si accingono a firmare il MES – magari chiamandolo con un altro nome – mentre gli italiani sono agli arresti domiciliari. Sarà la vittoria assoluta del potere”.

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