Alcune zone della capitale d’Italia sono ostaggio di cumuli di immondizia. Succede a casa mia, Roma nord, e in tante altre zone della Capitale.

Succede da tanto tempo ma questo non diminuisce la gravità del fenomeno. È come se a rotazione l’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti a Roma, l’AMA, lasciasse sviluppare delle piccole discariche in zone sempre diverse del territorio metropolitano.

Il video che ho girato testimonia l’entità del fenomeno. L’accumulo dei rifiuti, tra l’altro, fa da attrattore ad altri rifiuti, spesso illeciti. Tecnicamente si chiama ‘effetto finestra rotta’. Là dove c’è l’interruzione di un circuito virtuoso, una buona parte della popolazione ritiene che qualunque cosa sia permessa.

E quindi via con il deposito, in mezzo a centinaia di sacchetti, di vecchi televisori, vecchi frigoriferi, vecchi condizionatori e persino vecchie marmitte di scarico e vecchi pneumatici. Senza considerare le batterie per auto o camion.

Tutta roba pericolosissima che però sarebbe molto più difficile abbandonare se non ci fosse la piccola discarica in atto. Sospetto che l’accumulo di rifiuti a rotazione sui marciapiedi di Roma sia frutto di una strategia.

Magari sono complottista mio malgrado, ma in assenza di alcuna decisione riguardo gli impianti di smaltimento dei rifiuti, si preferisce lasciar crescere delle piccole discariche temporanee che colpiscono per qualche tempo una parte della città. Le grandi discariche sono politicamente difficili da gestire così come gli impianti di trattamento dei rifiuti.

Regione e comune, nell’ordine che preferite voi, scelgono di non scegliere e la situazione non può che peggiorare. AMA non può svolgere correttamente il suo lavoro perché non ci sono le condizioni strutturali perché ciò avvenga.

Ma anche se l’azienda avesse delle responsabilità per il pessimo servizio offerto, (secondo me ce le ha)  quali sono gli strumenti in mano al comune per intervenire. Ricordo che il Comune di Roma è azionista unico di AMA. Cosa dovrebbe fare il Campidoglio? Dovrebbe multare se stesso?

Nel frattempo, mentre nulla cambia, i cittadini di Roma sono obbligati a sopportare la puzza di decomposizione dei rifiuti abbandonati intorno ai cassonetti pieni. A quelli che obietteranno, “da me non succede” rispondo: “tranquilli, piccole discariche crescono e si spostano… arriveranno anche da voi“.

Senza decisioni precise, senza una visione strategica, le cose per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti e non solo sono destinate a peggiorare. Buoni miasmi a tutti!

Stefano Molinari

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