“Sembra Arturo Brachetti” ▷ Ruiu (Portavoce Provita), replica all’attacco di Cecchi Paone a La7

Maria Rachele Ruiu, portavoce del movimento "Provita e famiglia", Onlus con la mission di difendere la famiglia tradizionale è stato coinvolta in una spiacevole...

L’appello alla Meloni dai medici radiati ▷ “Ecco cosa diceva pre-elezioni: ora mantenga la...

Giorgia Meloni, il 28 Maggio del 2021, attraverso un post sui social, aveva commentato un servizio della trasmissione 'Fuori dal coro' in cui veniva...

Clamorosa accusa alla CIA: “Pagò per nascondere la verità sul covid”. Altro che teoria...

Notizia eclatante, ma notizia ufficiale. Lo riporta il New York Post, ma lo riprendono tutti i media statunitensi e mondiali, addirittura anche i media...

La soluzione all’immigrazione c’è ▷ Giubilei: “Vi spiego il modello ‘No Way’ che ha...

Il governo Meloni sta vivendo negli ultimi giorni il periodo più complesso dal suo insediamento, a causa dell'esplosione degli sbarchi di immigrati a Lampedusa...

A lezione di cultura dalla Svezia: perché i bambini tornano a scrivere a mano...

Vi è una novità importante, degna della massima attenzione, che vede protagonista la Svezia. Il paese scandinavo, infatti, ha deciso di cambiare rotta, o più precisamente di invertirla, secondo la figura che i velisti qualificano come strambata. Almeno per quel che riguarda la scuola si tratta di un vero e proprio mutamento radicale.I bambini svedesi da quest'anno troveranno sui banchi carta, penna e calamaio, non più dunque gli ormai collaudatissimi e ovunque presenti supporti tecnici come i tablet. Questa decisione, che decisamente risulta controcorrente, è maturata alla luce di una ricerca. Una ricerca che ha mostrato come i bambini educati a scuola con i soli supporti tecnici presentino non trascurabili problemi di apprendimento. Si segnala ad esempio una difficoltà nella lettura e anche nella scrittura. E così la Svezia ha deciso di tornare alle tradizionali carta e penna. Una decisione importante che ci segnala, tra le altre cose, la decisiva funzione svolta dai metodi tradizionali di apprendimento, quelli che, in nome della marcia del progresso declaritato in claritatem, si era ritenuto opportuno superare a beneficio della tecnica e dei suoi ritrovati più recenti.Con ciò è avvalorata la tesi secondo cui non tutto ciò che viene dopo è meglio necessariamente di ciò che c'era prima. In molti casi valgono davvero le celebri parole di Verdi: "tornare all'antico, sarà un progresso"Ecco, è interessante la vicenda della Svezia perché rappresenta una sorta di risveglio, per ora timido, e non certo di massa rispetto all'incantesimo del progresso tecnocratico, quel progresso tecnocratico che finisce senza che ce ne avvediamo sempre di più per governarci, generando in noi l'illusione di esserne i padroni. Il dispositivo classico della tecnica è messo a fuoco da autori del Novecento decisivi come Martin Heidegger in Germania o come EmanueleSeverino in Italia, i quali, pur con  prospettive differenziate, hanno bene adombrato come l'uomo si illuda di essere il signore della tecnica proprio quando in realtà ne è signoreggiato.Con le grammatiche di Heidegger, l'uomo pensa di disporre della tecnica quando invece ne è disposto, ed egli finisce senza vedersene per essere l'utilizzato. Der Gebrauchte, diceva Heidegger, il quale si spingeva anzi a sostenere che l'uomo in balia della tecnica finisce per diventarne un giocattolo.Questo aspetto è interessante, soprattutto se si considera che viviamo in un tempo di ipnosi collettiva, tecnocratica, in grazia della quale ci illudiamo che la tecnica sia la panacea universale, possa risolvere ogni problema e magari anche dispensarci dalla fatica del pensare. A parte il fatto che la stessa locuzione, intelligenza artificiale, così di moda, è ampiamente ingannevole, dato che l'intelligenza si distingue dal calcolo. Le macchine potranno calcolare benissimo, ma non saranno mai in grado di pensare, se per pensare intendiamo filosoficamente la capacità di questionare sui temi fondamentali, sull'essere e su Dio, sulla trascendenza e sull'ente in quanto tale. Insomma, la Svezia si sta risvegliando ed è da sperare realmente che si tratti di un incipit di risveglio collettivo presto o tardi destinato anche ad arrivare, speriamo il prima possibile in verità, anche nella nostra Italia.

Lampedusa al collasso: chiusura totale dall’Europa ▷ “Conte e Schlein continuano ad approfittarsene”

La situazione immigrazione a Lampedusa è incontrollabile, negli ultimi due giorni sono state registrate circa 7.000 persone sbarcate, un numero superiore addirittura a quello...

Inchioda il ministero sui tamponi e mostra la risposta in aula ▷ “Informazioni riservate?...

Covid, tamponi, vaccini: la storia delle "informazioni riservate" continua.La bacchettata nei confronti dell'establishment sanitario riparte ancora una volta dall'Australia, direttamente dal Senato.E' il Senatore...

Normative green e sbarchi ci strozzano, ma della tanto decantata solidarietà europea non c’è...

È sorprendente notare che gli italiani non siano ancora diventati anti-europeisti, nonostante le azioni controverse dell'Unione Europea nei nostri confronti e le politiche autolesionistiche...

L’impeachment per Biden può diventare un’imboscata a Trump ▷ “Cercano di renderlo ineleggibile”

E' notizia di ieri l'annuncio dell'inizio di un'indagine per portare all'impeachment Joe Biden. Lo ha annunciato lo speaker della camera dei rappresentanti USA Kevin...

Disastro migranti: ipotesi eurocomplotto ▷ Borgonovo tuona: “Sarebbe ora facessimo un po’ gli Orban”

La situazione migranti in Italia non accenna a migliorare, anzi.I numeri degli sbarchi avvenuti durante il Governo Meloni continuano infatti ad aumentare a dismisura.Solo...

Proposta di legge shock dal Regno Unito: arrestare chi viola le nuove norme sull’ambiente

Alla fine ci siamo arrivati e non era poi così difficile da prevedere che si potesse giungere, presto o tardi, a questo risultato che...

Il vero obiettivo nascosto delle norme ESG: in gioco il futuro del 99% delle...

Insisto sul tema ESG perché è la preoccupazione più grande che io ho sul mercato economico e non ne parla praticamente nessuno. Una ulteriore...

Affidarsi al MES: decide la Meloni? Saranno altri a prendere la decisione come accadde...

E anche sulla questione del MES c'è stata una retromarcia da parte di questo governo, non ancora ultimata del tutto.Ma il solo pensiero di...

Proteste contro il rigassificatore: solo uno dei tanti sciagurati effetti delle sanzioni alla Russia

Voglio oggi parlarvi di un fatto che, curiosamente, è passato per lo più sotto silenzio, ma che, a giudizio di chi vi sta parlando, merita attenzione, dirò di più, la massima attenzione. Nella giornata di domenica scorsa ben 16.000 persone in Liguria hanno formato pacificamente una enorme catena umana sulla costa contro la decisione del Presidente della Regione Toti di istituire un rigassificatore a largo di Vado Ligure, nei pressi di Savona.Ebbene, 16.000 persone, in maniera pacifica, hanno rivendicato il loro sacrosanto diritto di dire no rispetto a una scelta che vivono, da qualunque angolazione la si guardi, come sbagliata, come controproducente, come antitetica rispetto ai loro interessi, come lesiva della loro dignità. Siamo al cospetto di uno dei tanti effetti sciagurati delle sanzioni alla Russia e della interruzione dei rapporti commerciali con essa. Poiché l'Europa ha interrotto i rapporti con la Russia, non può più fornirsi dalla Russia del gas e dunque deve rigassificare, utilizzare il gas che arriva da Washington, che ovviamente fa la parte del tertium gaudens, dato che adesso Washington, grazie a questa guerra tra Russia e Ucraina, è riuscita nell'obiettivo fondamentale, quello di separare l'Europa dalla Russia e da tutto il mondo non americano e, in maniera sinergica, di rendere l'Europa stessa ancora più colonia di quanto già non fosse, rispetto alla plutocrazia neoliberale incapsulata nella civiltà tallassocratica del dollaro. La questione del gas, come sappiamo, è divenuta fondamentale, dato che l'Italia, come il resto dell'Europa del resto, non può più fornirsi dalla Russia, ormai ritenuta nemica, perché così ha deciso Washington. Ebbene, quella dei Liguri è stata una protesta sacrosanta, pacifica, basata su ragioni fondamentali. Oltretutto una protesta senza colore politico, che ha saputo unire migliaia di Liguri nell'esigenza fondamentale di proteggere la loro splendida terra dal rigassificatore. Curiosamente il presidente della regione Toti continua a postare sui social bellissime foto di paesaggi splendidi della Liguria, una delle terre più belle d'Italia, senza mai fare un cenno, nemmeno per sbaglio, alla questione del rigassificatore e ovviamente senza fare alcun cenno, a maggior ragione, alla riuscitissima protesta che i Liguri hanno indetto con grande successo contro il rigassificatore stesso. Ebbene siamo al cospetto di una delle tante contraddizioni della globalizzazione neoliberale che nei miei lavori ho chiamato una 'glebalizzazione' e al tempo stesso una 'anglobalizzazione'.Glebalizzazione da che il ritmo della globalizzazione produce sempre più povertà e genera una massa di nuovi servi della globalizzazione. Li chiamo i servi della glebalizzazione, variando sul tema. Si tratta poi di una vera e propria anglobalizzazione da che coincide con il movimento di americanizzazione del mondo, quel movimento che si manifesta anche nella interruzione dei rapporti dell'Europa con la Russia e con la Cina e, in maniera sinergica, della trasformazione dell'Europa stessa in una colonia di Washington, più ancora di quanto già non fosse.

Il clamoroso dietrofront di Bassetti: “Non farò vaccinare i miei figli”

Alle porte dell'autunno riaprono le scuole e risalgono i contagi Covid, tornano quindi allarmismi e dichiarazioni su nuove campagne di vaccinazione. Notizie su nuove...

Frajese tuona sulla sentenza USA anti-censura ▷ “Un risultato che ha un duplice risvolto”

In America ecco che qualcosa di serio si smuove sul fronte Covid e censura sul web.E' di una sentenza della Corte che stiamo raccontando...

Arianna Meloni nel mirino: Michetti è un fiume in piena ▷ “Propaganda donne? Solo...

Donne e politica: c'è un problema di ipocrisia?Enrico Michetti, fondatore della Gazzetta amministrativa, ritiene che in Italia un effettivo problema di "parità di genere"...

“La versione di Giorgia”. Francesco Borgonovo scova luci e ombre nel nuovo libro di...

Il 12 settembre è sbarcato in tutte le librerie "La versione di Giorgia", il libro intervista a cura di Alessandro Sallusti, che ha come...

Storica sentenza negli USA sulla censura ▷ “Il governo ha agito come un Ministero...

Una sentenza che possiamo definire storica è appena stata emessa negli USA. La causa è stata intentata dai procuratori generali del Missouri e della...

Non possiamo permettere alle multinazionali di prendere decisioni che spettano alla politica

 Ho parlato recentemente dei problemi posti dalle nuove norme ESG. Fondamentalmente oggi ve ne voglio segnalare tre, particolarmente importanti dal punto di vista della critica che faccio. Primo: qual è il costo di queste normative? Chi paga? Bello parlare del fatto che le imprese debbano rispettare l'ambiente, la società e via discorrendo. Ma qual è il costo? Ecco, il costo è asimmetrico perché si parla di portatori di interesse, cioè si parla del fatto che le imprese debbano ascoltare con comitati d'ascolto tutti i portatori di interesse.Ma chi paga queste cose? Cioè il tempo dedicato, scusate, a queste questioni, ma chi lo paga? E c'è un problema qua. Il fatto metodologico, non sono stati sentiti gli imprenditori, quindi la procedura di ascolto vale per tutti, tolto per i primi destinatari di queste normative, che sono appunto gli imprenditori. Si assisterà a un teatrino della politica con audizioni parlamentari dopo che sono state fatte le cose, quindi ormai non c'è più possibilità di intervenire.La seconda critica che faccio riguarda proprio il ruolo della politica. Perché? Beh perché di fatto io leggo per esempio con stupore che si ritiene che cento grandi imprese del mondo dovrebbero riunirsi e decidere cosa pensarne di ambiente o di società. Beh, io aborro questa situazione perché mi piacerebbe poter decidere di vivere in un posto dove ambiente e società sono decisi non dalla Coca-Cola o dalla Apple, ma dai rappresentanti politici di un sistema parlamentare che io magari posso eleggere, mentre invece questa visione che cento grandi imprese del mondo decidano la politica del pianeta è una visione elitaria che mi fa tornare indietro ai tempi degli assiri babilonesi. Ci sono voluti millenni di sangue per ottenere la democrazia, questo è molto grave. La terza critica che faccio riguarda la simmetria della situazione, cioè le norme ESG sono state pensate per un sistema internazionale molto diversificato. L'Italia, per esempio, ha un sistema bancocentrico e un sistema fatto di family business delle aziende, per cui pensare di poter imporre delle norme che possono andare bene magari per un sistema di multinazionali e non per un paese che ha circa il 99% di piccole, micro e medie imprese, beh, significa avere una visione molto miope e distorta della realtà. Per cui il costo del denaro, inteso proprio come costo del capitale, potrebbe diventare asimmetrico tra l'Italia e altri paesi del mondo, quindi l'impatto di costo di queste normative potrebbe essere molto grave e penalizzante per il nostro paese. Queste sono prime tre considerazioni critiche che faccio, ce ne saranno altre.

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