Crescono le proteste in tutta Italia contro le decisioni del Governo. A pochi giorni dall’annuncio del nuovo Dpcm da parte del Premier Conte, le manifestazioni hanno infiammato le piazze delle principali città del Paese. Napoli ha dato il via alle rivolte, Torino, Milano, Roma e Lecce hanno seguito il suo esempio.

Ristoranti, bar, palestre, discoteche e taxi sono le attività che più reputano ingiuste – dopo l’impegno adottato per mettere in sicurezza i propri locali – le nuove misure restrittive adottate per fronteggiare il covid. Il Governo sta quindi lavorando per rispondere al malcontento sociale e si appresta a varare il Decreto Ristori, provvedimento che dovrebbe erogare un pacchetto di aiuti da circa 4-5 miliardi di euro.

Carlo Sibilia, Sottosegretario del Ministro degli Interni, è intervenuto ai nostri microfoni per parlarci della situazione e di ciò che sta attuando il Governo in questa emergenza sanitaria e, oggi più che mai, sociale ed economica.

Ecco l’intervista fatta da Stefano Molinari e Luigia Luciani a “Lavori in corso”.

“Le proteste violente sono deprecabili e sicuramente organizzate. Ci sono una serie di estremismi in quelle che sono delle manifestazioni che tirano fuori un disagio. Non confondiamo però chi non riesce a lavorare per la pandemia con quei folli criminali che aggrediscono le forze dell’ordine e spaccano vetrine. Il Viminale ha il massimo dell’attenzione su queste infiltrazioni che sono di matrice criminale.

Non c’è una ricetta per far fronte a questa pandemia. Tutti hanno avuto difficoltà ad affrontare la pandemia ma noi ci stiamo giocando tutto con il sostegno economico che, con il Decreto Ristori, darà sostegno a tutte le categorie toccate direttamente da questo Dpcm. Avranno il 100% del ristoro entro l’11 novembre sul proprio conto. Ci sono altre misure pronte che restano, come quelle della cassa integrazione e del reddito di emergenza, prorogato di un altro mese. Poi siamo pronti, in caso di necessità, a un eventuale nuovo scostamento di bilancio.

Noi come Viminale siamo pronti a tutto quello che il Paese chiede di fare, io vedo corpi uniti e sicurezza che sta dando tutto quello che può. Le scelte di chiusura o meno non sono scelte monocratiche. Ci sono una serie di colloqui. Tutti abbiamo visto come sia importante la mediazione tra Regioni. È una decisione che viene presa dopo una concertazione. Poi se qualcuno vuole far ricadere una responsabilità sul Governo è sbagliato

Adesso abbiamo fatto questa stretta, nulla toglie che se noi superiamo le soglie critiche a livello di contagi e quindi saturazione delle terapie intensive dobbiamo essere pronti a qualsiasi cosa, io confido sul fatto che queste misure possano dare una frenata alla diffusione del contagio”.


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