Lo stop di alcune delle attività produttive ed imprenditoriali del nostro Paese sancito oggi dal Dpcm firmato da Giuseppe Conte, non è di certo lo stesso applicato durante il lockdown della scorsa primavera. Ciò non esclude che a livello economico i danni non possano essere simili.

Allo stesso modo il Premier Conte, nel corso della conferenza stampa nel quale ha presentato il nuovo decreto, ha voluto precisare come non si tratti di un coprifuoco perché evocherebbe un clima di guerra. Fatto sta che molti commentatori hanno definito come tale le nuove misure disposte.

Nello stesso discorso Conte ha annunciato un ristoro per tutti coloro che subiranno perdite dall’ultimo provvedimento emanato, dichiarando che già il prossimo martedì il decreto economico sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Tuttavia restano alcuni punti di domanda sulla condotta dell’Esecutivo, evidenziati dal professor Enrico Michetti e dall’avvocato Francesco Innocenti ai microfoni di Ilario Di Giovambattista e Zeljko Pantelic.

Ecco gli interventi del Prof. Michetti e dell’Avv. Innocenti.

Avv. Innocenti: “Aiuti della prima fase non terranno in piedi questo Paese”

“Non si deve creare uno iato tra coloro che hanno lo stipendio fisso e chi invece fa l’imprenditore, il professionista e la partita Iva. Questo non deve avvenire, il tema è comune per tutti. E a mio avviso la soluzione è comune a tutti.

Nel momento in cui il professionista non paga le tasse è evidente che anche chi ha lo stipendio fisso si trova in una situazione di difficoltà. Quindi la barca è comune a tutti. Non saranno gli aiuti della prima fase a tenere in piedi questo Paese. E su questo ci deve essere grande responsabilità da chi si sta per riunire in Consiglio dei Ministri”.

Prof. Michetti: “Tirocinanti al Governo”

“L’egoismo nasce dalla paura. Qui si doveva potenziare la medicina di territorio, le strutture ospedaliere, la terapia intensiva, rinvenire il personale idoneo a cominciare dai rianimatori. Si dovevano fare tante cose. Si sono spesi 125 miliardi, tanti scostamenti di bilancio sono stati approvati dal Parlamento quando con 5 miliardi si creavano 15 mila posti letto.

Ma di che cosa stiamo parlando? Qui si vogliono sacrificare alcune categorie sulla totale incapacità di tirocinanti al Governo. Questi signori l’unico strumento che hanno in mano, l’unica leva che sanno azionare è chiudere. Un atto di resa continua. Non è così che si governa.

Avevano tutto il tempo per farlo, c’erano tutte le risorse. E adesso questa imperizia, questa ingratitudine deve gravare su alcune categorie. Sacrifichiamo alcune categorie per continuare a far sopravvivere questi tirocinanti al Governo”.


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