L’Italia si prepara a ritarare le proprio abitudini in vista di domani, lunedì 26 ottobre, quando entrerà in vigore il nuovo Dpcm firmato in mattinata dal Premier Conte. Più consistenti le novità apportate in termini di prevenzione al contagio e privazione delle libertà, rispetto all’ultimo decreto emanato una settimana fa.

Le principali limitazioni riguardano bar e ristoranti che dovranno chiudere alle 18.00. Ma anche palestre, piscine, teatro e attività culturali e ricreative di vario genere che cesseranno temporaneamente.

A far discutere però, oltre le misure che sono state applicate, è il tipo di strumento con il quale si è deciso di procedere. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, semplice atto amministrativo firmato da Giuseppe Conte, torna al centro dell’attenzione in quanto strumento legittimo o meno per far fronte a tutta questa serie di disposizioni.

Ne ha riflettuto il professor Enrico Michetti ai microfoni di Ilario Di Giovambattista, Zeljko Pantelic e insieme a Luigia Luciani e Stefano Molinari. Questo il suo commento.

Tu qui decidi che una palestra si deve chiudere, un ristorante si deve chiudere, un centro sociale deve rimanere aperto. Qual è il criterio? Non lo spieghi, non lo motivi. La decisione politica la può assumere solo chi è stato eletto.

Poi si adottano termini che sono proprio del Dpcm. La raccomandazione, perché il Presidente del Consiglio può fare solo raccomandazioni. Non può sostituirsi al Decreto Legge, non può fare norme imperative.

State tranquilli su tutto. Fino a quando si tratta di forte raccomandazioni potete essere liberi e fate quello che volete. Sul resto il decreto è palesemente illegittimo. Va oltre i poteri dell’autorità che lo ha emanato. Non si possono scrivere norme immotivate e contraddittorie.

I ristoratori qualora facessero ricorso, poi per carità i giudici possono anche subire le pressioni che provengono dall’alto, ma per ragioni di stretto diritto questo Dpcm sarebbe immediatamente annullato questo Dpcm.

Io sono disponibile, come Radio Radio, a fare un ricorso contro questo Dpcm. La motivazione deve essere espressa, altrimenti l’atto è illegittimo. Peraltro è gravemente discriminatorio perché mi dovete spiegare perché un centro sociale debba rimanere aperto, mentre una palestra o un ristorante devono chiudere”.


ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE

LEGGI ANCHE: