Dacci oggi il nostro panico quotidiano“. E’ questa la nuova preghiera del capitalismo terapeutico e delle sventure che quotidianamente annunzia e realizza.
Nei prossimi giorni prevedo un andamento di questo tipo: servizi televisivi giornalistici e radiofonici a ripetizione sulle terapie intensive ormai sature, popolazione terrorizzata e quindi disposta a tutto pur di salvare la pelle al cospetto di un quadro tanto drammatico, e poi, dulcis in fundo, la soluzione generosamente proposta dal potere egemonico: lockdown totale.
Magari lo chiameranno con un altro nome, fingendo che non si parli di quello. Ma di quello si tratterà.

Gli stessi che creano il senso di insicurezza e di terrore sono poi quelli che provvedono a risolverlo con misure ad hoc. Misure che puntualmente ridurranno le vostre libertà, comprimeranno i vostri diritti, sospenderanno la Costituzione.
Ancora una volta vi toglieranno libertà, stipendi e lavoro. Ma lo faranno per proteggervi, “per il vostro bene”. Il primo regime protettivo della storia.

Eppure questi sono i dati che provengono dall’Istituto Superiore di Sanità:

  • Età media dei morti con Covid: 82 anni. A marzo: 80 anni.
  • Morti Covid con altre patologie: 73%. A marzo: 62%.
  • Percentuale di decessi sotto i 50 anni: 1,1%. Tutti con importanti patologie pregresse.

Perché il lockdown, dunque?
La risposta è chiara, ed è di ordine politico: un nuovo disumano modello socio-politico autoritario che sfrutta paura e terrore per dominare e prevenire contestazioni e dissenso. Non può esserci contestazione con lockdown, divieto di assembramento e distanziamento sociale.

La frase choc di un giornalista

Scriveva Castel ne “L’insicurezza sociale”: “Uno Stato democratico non può essere uno stato protettore a qualunque costo, poiché questo costo sarebbe quello calcolato da Hobbes: l’assolutismo del potere statuale“.
Ed è esattamente quello che sta prendendo corpo nella nostra democrazia ormai solo nominale. Un potere assoluto, totalitario, che pretende di proteggerci in ogni modo. “Riduzione drastica delle interazioni tra persone” è stato detto in un telegiornale ieri sera.

Avete inteso che modello di società hanno in mente costoro? Occorre resistere in nome della Costituzione. Ne va della nostra dignità umana. Ne va della nostra libertà. Ne va dei nostri diritti.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro


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