Forse è giunto infine il tempo in cui cadono le maschere, o visto il contesto le mascherine. Abbiamo già da tempo imparato a conoscere i modi e le caratteristiche del Vis-Conte dimezzato Giuseppe Conte.

Permanentemente diviso in due: una parte buona, l’altra maligna, perennemente diviso dalle parti in lotta fra loro, dove una emerge per poi lasciare spazio all’altra.

Lo abbiamo visto quando si pose come l’avvocato del popolo, per poi divenire avvocato dei mercati stessi contro i quali si era schierato. Fu poi la volta del Mes: inizialmente si oppose a gran voce, dopo poche settimane già mutò orientamento.

Ora, dulcis infundo, è la volta del lockdown. Poche settimane addietro il nostro Vis-Conte dimezzato spiegava che per nessuna ragione al mondo l’Italia sarebbe potuta tornare in lockdown, è notizia di ieri che ancora una volta ha mutato intendimento.

“Lockdown? Conte non lo esclude più. Molto dipende dai cittadini” questo il titolo che si legge sul Corriere della Sera. Ancora una volta Conte dice ciò che il giorno prima aveva risolutamente negato.

Dunque in linea ipotetica si potrebbe tornare al lockdown!

Già la tribù dei virologi sembra scalpitare, vi è addirittura chi fissa la data precisa per Natale e chi precisa che dovrebbe invece essere ancor prima.

Possiamo dirlo con una certa sicurezza. Il lockdown in ogni caso rientra negli obbiettivi di questo nuovo ordine governamentale connesso all’emergenza.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro


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