C’è una buona notizia: i numeri dei contagi da Coronavirus somigliano sempre più a quelli di marzo ma la quantità dei tamponi effettuati è quasi otto volte superiore. Quindi il rapporto è più basso.
Infatti alla fine di marzo i positivi erano quasi 6000. Il 10 ottobre quasi 6000 pure, ma i tamponi sono passati da 35mila a 103mila.

Le cifre di marzo, l’abbiamo capito dopo, erano sottostimate. La dimensione della pandemia era forse 5 o 6 volte superiore a quanto si pensasse. E’ sempre difficile confrontare i dati, perché quando è esplosa l’emergenza, il virus già circolava.
Quale è l’elemento incoraggiante? Che la percentuale di mortalità era del 14% ad aprile, dell’1% all’inizio di agosto, adesso è tra 0.65 e 1%.

Questo significa che la situazione è sottocontrollo. Però l’impennata dei contagi non può non far preoccupare. Sostanzialmente, entro la fine del mese, i contagi potrebbero non solo raddoppiare ma addirittura triplicare. Cioè addirittura sfiorare i 15mila casi al giorno. Cosa significa questo? Che ci sarà un aumento dei ricoveri in terapia intensiva.

Alla fine di marzo erano quasi 4mila, il 10 ottobre quasi 400. Ma, alla fine del mese, potrebbero essere 10 volte tanto. Con tutte le conseguenze che ci sono, soprattutto se si sposta il baricentro al sud dove è più complicato avere strutture attrezzate. Quindi cosa bisogna fare? Quello che si deve con esseri viventi, come sono i virus così intelligenti.
Bisogna giocare d’anticipo. Loro hanno bisogno di un passaggio per andare da un corpo all’altro.

Quindi qualche misura drastica ci vuole per forza. Per esempio nella movida, negli assembramenti delle persone nei luoghi chiusi. Nelle scuole sembra diversa la situazione perché la percentuale di contagio è molto bassa, parliamo di 0,…
Significa che le mascherine funzionano. Perché a scuola sono obbligati tutti a mantenerla.

Se lì il contagio non si diffonde, vuol dire che la mascherina è utile. Tanti saluti a quelli che pensano che sia soltanto un inutile bavaglio. E’ molto utile, tanto è vero che nelle scuole non dilaga il contagio. Naturalmente sarà necessario avere luoghi di isolamento temporaneo e limitare gli spostamenti. Dove abbiamo sbagliato? Non abbiamo sfruttato al meglio la tregua estiva.

Non abbiamo fatto uno screening più adeguato. Cioè arrivare a quei 200mila tamponi che fanno Spagna e Francia. Noi stiamo attorno ai 150mila adesso. Ma forse si doveva arrivare a raddoppiarli. Poi naturalmente ci sono stati altri problemi. Quello che conta è che adesso si giochi d’anticipo. Altrimenti ritorneremo alle stesse situazioni di qualche tempo fa, anche se naturalmente con una mortalità per fortuna molto minore.

Ma io vorrei sapere chi vorrebbe anche soltanto ammalarsi di quella che, certamente, non è una brutta influenza.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi

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