Si apre una settimana difficile per il nostro paese, perché è un paese in cui gli aspetti pandemici stanno riprendendo il loro vigore. Mi dispiace dirlo ma era abbastanza prevedibile, dopo un intervallo estivo. Un momento in cui le malattie respiratorie hanno una minore incidenza. Ecco che ci troviamo adesso ad avere, per adesso, molti contagiati soltanto.

Molti meno malati e molti meno ricoveri in terapia intensiva, ma già gli ospedali si vanno riempiendo anche se in forma meno grave. Questo accade non perché Sars Cov 2 sia più debole: tutt’altro. In nessun lavoro, in nessuna rivista scientifica, il virus ha subito mutazioni che possano far pensare che sia più debole.

Questo l’abbiamo spiegato più volte. Non è ecologicamente possibile perché le evoluzioni del virus che non sono favorevoli a lui, dunque più favorevoli a noi, non sarebbero premiate e non andrebbero avanti. Come muta molto rapidamente ecco che quelle premiate saranno, casomai, le mutazioni peggiori per noi e migliori per lui.

Andremo verso l’uso della mascherina anche all’aperto. Uno si potrebbe domandare: ma all’aperto a cosa serve? Basta il distanziamento. Sì, questo senz’altro è vero. Ma, a parte ricordare il fatto che in Cina è stata adoperata all’aperto in tutta la città di Wuhan, 10 milioni di abitanti, e in tutta la Provincia di Hubei. In realtà il principio che serve è quello di fare in modo che tu non te la metta e non te la tolga maneggiandola troppo e a sproposito.

Se ce l’hai meno addosso è più facile che tu incorra in meno errori. Soprattutto che ti tocchi meno con le mani la faccia, il naso, la bocca e viceversa poi con quelle mani tocchi altri oggetti. Maniglie, porte, corrimani e cose del genere.

Se tu fossi perfetto, nessuno di noi lo è, saresti benissimo attento a mettertela soltanto quando sei in prossimità di qualcuno. Se ce l’hai sempre indosso, probabilmente, ci sono meno errori da questo punto di vista.

Effettivamente quello che serve adesso è che ci sia la possibilità di isolare le catene di contagio, cosa che sta avvenendo per esempio nelle scuole. Non sono le scuole adesso il motivo principale di preoccupazione. Sono, semmai, i ritrovi familiari oggi più di allora.

Tutto questo è molto fastidioso. Non sono un fanatico della mascherina. Ne ho comprata qualcuna molto colorata, così soltanto per scacciare la malinconia che ti mette. Però, in cambio che cosa c’è? C’è che mettendo la mia mascherina proteggo dall’eventuale mio droplet infetto, magari sono asintomatico e non me ne accorgo, anche soltanto la salute di una persona. Ecco, questo sarebbe già abbastanza.

E’ una norma di rispetto verso gli altri, quella di mettersela. Protegge gli altri. Parlo della mascherina chirurgica ovviamente. Ed è uno sforzo che non costa tutta questa fatica. Infine, nei controlli che abbiamo fatto fino adesso, in un nessun lavoro pubblicato su nessuna rivista internazionale, si vede che la mascherina possa nuocere.

Naturalmente ci sono persone che la portano per molte ore al giorno, senza averne mai trovato nocumento. E’ un piccolo sforzo. Non è piacevole, non piace a nessuno. Però è un atto di rispetto verso gli altri.


Geo Mario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi

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