I numeri non sono più preoccupanti come qualche mese fa, ma il Covid continua a essere al centro della discussione politica e sanitaria in Italia. Il Governo ha infatti deciso di prolungare lo stato di emergenza per potere agire più velocemente e in molti hanno criticato la reale necessità di questa decisione.

A che punto siamo con il virus? Come ripartire con la scuola? Quali sono le ultime novità sulla cura e i vaccini?

Lo abbiamo chiesto al Prof. Richeldi, primario di pneumologia del Policlinico Gemelli e membro del Comitato Tecnico Scientifico sul Covid-19. Ecco cosa ha detto a ‘Lavori in Corso’.

Focolaio Covid dei migranti

“Distinguere i casi endogeni da quelli di importazione? No, siamo in un mondo talmente connesso che i confini geografici hanno poco senso.

Il nuovo stato di emergenza

“Io che non sono un politico, penso che sia sbagliata la parola stato di emergenza. Se lo stato di emergenza significa che il Governo possa creare zone rosse più velocemente, e possa avere accesso più rapido a una legislazione che consenta di intervenire in base alle necessità… questo non è uno stato di emergenza ma di preparazione”.

Ripartenza della scuola

“Secondo me è importante considerare due cose: tutti noi vogliamo che le scuole riaprano, ma è altrettanto vero che non vogliamo esporli a un rischio o diventare un rischio per i familiari. È un argomento su cui non bisogna creare polemica, bisogna prepararsi ad una riapertura più in sicurezza possibile”.

Le nuove certezze sul virus

“Certezze non ce ne sono tantissime. Si sa che è un virus geneticamente piuttosto stabile, si conferma che è un virus molto contagioso, le misure di distanziamento sociale e le mascherine sono molto efficaci. Abbiamo scoperto purtroppo che alcune delle cure usate all’inizio non sono efficaci: pensiamo agli antivirali, all’idrossiclorochina. Abbiamo scoperto che farmaci ampiamente disponibili e a basso costo come i corticosteroidi sono efficaci per ridurre la mortalità Abbiamo imparato che è un virus che all’inizio colpisce i polmoni, ma poi anche altri organi. Abbiamo imparato che gli anziani e le persone con altre patologie sono quelle da tenere più protette”.

Ci son circa una ventina di vaccini in sperimentazione, le conoscenze stanno galoppando”.


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