Appare ogni giorno più evidente come in molti si stiano svegliando e stiano comprendendo la reale essenza del regime terapeutico, il quale impiega l’emergenza Covid-19 come fondamento di una nuova razionalità politica nella quale l’emergenza è l’alibi per rimuovere la libertà, sospendere la costituzione, annientare i diritti.

Sempre più evidente diventa anche l’essenza stessa di questo nuovo regime.
Già da tempo abbiamo sottolineato la militarizzazione in atto del paese: l’altro giorno a Ventimiglia abbiamo assistito addirittura alla presenza dell’esercito. Pericolose bande di briganti in costume che prendevano il sole in spiaggia sono così state sorvegliate.

“Negazionisti”: la falsa etichetta mediatica

Tra gli ultimi che sono pervenuti a comprendere la reale essenza del regime terapeutico vi è anche Andrea Bocelli, il tenore che rappresenta nel mondo la grandezza canora dell’Italia.
Intervenuto nel corso di un convegno al Senato, Bocelli ha espresso le sue riserve circa l’emergenza Covid-19 e soprattutto circa la sua gestione politica.

Ovviamente il circo mediatico e il clero giornalistico si sono adoperati con incredibile solerzia e con inusuale zelo neoservile per diffamare i “negazionisti del Covid“.
Da notare l’inappropriato uso della parola “negazionismo”, che rimanda invero a tutt’altro ambito storico e a tutt’altro significato, e che viene usata come manganello mediatico per uccidere sul nascere ogni dibattito sul tema del virus.

Le parole di Bocelli

Mi sono sentito umiliato e offeso come cittadino quando mi è stato vietato di uscire di casa. Devo confessare – e lo faccio qui pubblicamente – di aver anche in certi casi disobbedito volontariamente a questo divieto“, ha detto Bocelli.

In sostanza possiamo dirlo: Bocelli “le ha cantate” letteralmente al pavido governo giallofucsia di Conte e a tutti i fautori dello squallido regime terapeutico di cui siamo ormai ostaggio.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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