Amore e sesso: c’è davvero un legame?
Non si parla ovviamente solo di sesso come mero atto fisico, ma come etichetta biologica, per molti ritenuta una chiave di volta su come gestire le cose del cuore, per altri una catena che ingabbia inesorabilmente anime libere.

E’ questo l’interrogativo che ci siamo posti a “Io Le Donne Non Le Capisco” con la giornalista Barbara Alberti. Non per il gusto di fare una domanda esistenziale, ma per scoprire ogni volta cose nuove su questo “grande balocco” chiamato amore, di cui solo gli ingenui potrebbero stabilire regole fisse e immutabili, come sostiene la Alberti.
L’interessante spunto della scrittrice per interpretare come si relazionano sesso e amore è poi confluito anche un un momento di “gossip privato”.
Scopriamo cosa ha detto nell’intervista concessa alla nostra Sonia D’Agostino.

“Amore e Psiche” è la chiave

La favola di Amore e Psiche di Apuleio ci ammonisce tutti.
Non so se avete notato, ma meno si fa e più se ne parla.
La favola che narra di Amore, innamorato della mortale Psiche, che lui va a trovare solo di notte, ma le sorelle di lei la spingono a vedere che lui non fosse un mostro e una goccia d’olio della lucerna che Psiche usa per scoprire il suo bellissimo amante (che se ne va subito dopo). Ammonisce a non voler guardare troppo dentro le questioni d’amore.
Del resto è bello che noi siam qui a ricettare d’amore, ma io credo che il mistero sia la chiave di tutto.

“Guardiamo troppo sotto le lenzuola”

Poi è vero che noi esseri umani siamo disgraziati e facciamo distinzioni, vediamo se quello sia etero, se l’altro sia omo, se l’altro ancora sia B o fluid.
Io conosco un sacco di ragazzi giovani che si definiscono “fluid”, che si ritengono liberi di innamorarsi di chiunque: uomo, dio, bestia.
Uno si innamora, poi di chi? Boh. Intanto sei preso.

Ora i ragazzi sono molto meno ansiosi di mettersi un’etichetta. Naturalmente la repressione dell’omosessualità è stata così forte che fino ad ora dichiararlo è stato un atto politico. Non è che lo fanno volentieri però non guardate sotto le mie lenzuola. Se pensiamo a un lume dell’omosessualità, Oscar Wilde, lui stesso aveva moglie e due figli. Siamo noi che abbiamo fame del marchio, basta. È un secolo in cui guardiamo troppo sotto le lenzuola. 

“Amore con lo stesso sesso? L’ho sperimentato”

Amore tra due persone dello stesso sesso? L’ho sperimentato, ma percentualmente mi sono innamorata più di maschi – continua l’Alberti – noi donne siamo più affettuose, abbiamo meno paura perché non abbiamo le responsabilità e siamo molto più sciolte, abbiamo meno complessi. Per natura siamo più sincere, siamo molto più libero, l’asta è un grande croce che si portano dietro i maschi. Io sono molto gentile con i maschi in considerazione della loro disgrazia. Rimango colpita dalla personalità, da ciò che ti trasmette senza che tu, neanche razionalmente, possa elaborarlo. Oggi riusciamo a dare una spiegazione a tutto, l’unica cosa inspiegabile è l’amore, è assolutamente al di fuori della vostra volontà.

L’amore non ha a che fa fare con la scelta. Dobbiamo tenerci care alcune zone di mistero, sono molto contenta che esista l’irrazionale, qualcosa che mi porta fuori da me, l’indemoniamento è l’amore. Io mi accontenterei di provarlo e di combattere con esso perché è una forza che trascende tutta la nostra razionalità e tutte le nostre intenzioni. Credo che il mistero sia la chiave di tutto. I ragazzi giovani si ritengono fluidi, liberi di amare chiunque. L’amore è l’occupazione abusiva del suolo mentale ed emotivo. Siamo balocchi in mano dell’amore. L’essere umano è straordinario, siamo al mondo da milioni di anni e ancora adesso ci stupiamo, guardiamo in basso e diciamo “toh il sesso!”, ancora non ci siamo abituati ad averlo, ci interroghiamo e non ci rassegniamo, e per questo ci estingueremo incivili, incapaci di gestire questo grande balocco che è il sesso“.


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