9 marzo – 18 maggio: dopo tutti questi giorni trascorsi in casa a chiederci cosa stesse succedendo, a cercare di capire come reagire a una cosa così importante come una pandemia, si torna alla vita di tutti i giorni un po’ cambiati. Sul piano pratico, per tutte le misure ancora in atto da adottare al lavoro, sui mezzi, per strada o nei luoghi pubblici, e più d’ogni altra cosa sul piano emotivo.

Cosa ci ha lasciato questa pandemia? Siamo diventate persone migliori? Cosa rimane delle persone che eravamo prima del lockdown?

A ‘Io le donne non le capisco’ Sonia D’Agostino ne ha parlato con Gigi D’Alessio, che ha condiviso con noi le emozioni che questa esperienza ha lasciato dentro di lui. Con Maurizio Lupardini, Stefano Bongarzone e Alberto Laurenti, ecco l’intervista in diretta.

GIGI D’ALESSIO ► “Aiutiamo gli altri: questo è il momento in cui chi ha deve fare qualcosa”

“Fortunatamente siamo quelli privilegiati, non solo perché siamo in salute ma perché abbiamo la possibilità di fare la spesa. Cerchiamo di fare qualcosa per aiutare gli altri. Oggi è il momento in cui chi ha deve fare qualcosa.

Questa pandemia ha fatto anche qualcosa di buono, ha messo tutti sullo stesso livello. Ricco, famoso, povero… siamo tutti là perché tutti abbiamo lottato con questa cosa. Chi era una str***o prima lo rimane anche dopo. Credo che ci farà riflettere, ci farà capire che i veri valori sono altri, che dobbiamo apprezzare quello che abbiamo senza correre sempre nella vita per raggiungere chissà che cosa. Uno deve essere contento, già il fatto di svegliarsi la mattina, dire grazie che ho aperto gli occhi… Già è una grandissima fortuna. Chi ha recepito questo messaggio sicuramente avrà la possibilità di cambiare.

Sotto l’aspetto umano qualcosa è cambiato. Prima magari non sapevo neanche chi abitava al piano di sotto o al piano di sopra. Nel momento della pandemia tutti a cantare l’inno, a dire: ‘Hai bisogno di qualcosa?’ Io per esempio prima ricevevo telefonate in cui mi dicevano: ‘Come stai? senti ti volevo chiedere un favore…’ Invece adesso ricevo telefonate solo per chiedermi come stavo. E questa per me è stata una cosa bella.

Chi è arrabbiato ha pure ragione: chi sta perdendo il lavoro, i soldi non sono arrivati, la cassa integrazione… Sono stati fatti un sacco di annunci, miliardi di qua miliardi di là. Ma la gente se non mangia muore”.


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