Vittorio Colao, lo storico amministratore delegato di Vodafone, è stato scelto dall’Esecutivo Conte per guidare la task force governativa. Una pericolosa manovra che rischia di spostare ancora una volta l’asse italiano verso la cinese Huawei. Peraltro nel momento di massima tensione dei rapporti tra Usa-Cina all’interno del conflitto tecnologico in atto.

L’Italia sarà presto chiamata a prendere posizione tra i due schieramenti dovendo decidere a chi affidare le proprie reti. E Colao per il suo ruolo nella telefonia ha avuto rapporti stretti con il colosso cinese dichiarando allo stesso tempo che non c’è alcuna ragione per richiedere il bando statunitense in Italia.

Nonostante Conte, tirato per la giacca dagli endorsement di Donald Trump, sembrava ultimamente essere tornato su posizione atlantiste, con quest’ultima scelta s’inquadrerebbero meglio i suoi reali interessi filo-cinesi. L’ex Ad di Vodafone è stato messo a capo di una task force governativa proprio in un periodo nel quale bisogna far accettare al Paese la transizione verso la tecnologia di quinta generazione.

Colao infatti alla sua prima uscita pubblica dichiara: “L’i-tech è decisivo per l’uscita dalla crisi e per il controllo della popolazione, indispensabile in questo momento”. Così come in passato, al Mobile World Congress del 2018, aveva ribadito che l’Italia deve continuare la sperimentazione del 5G.

L’ex Ad di Vodafone propone quindi di favorire al più presto l’uso della nuova tecnologia, nonostante egli stesso abbia dimostrato quali potrebbero essere i rischi che questo comporterà. Di certo non sarebbe Colao a confessarci i pericoli per la nostra salute. Ma proprio lui ha sollevato in merito al 5G dei pericolosi risvolti sociali affermando che “c’è molta paura per i posti di lavoro che spariranno e per i salari che potrebbero scendere”.

Ma la questione più preoccupante è quella geopolitica, totalmente ignorata dai media italiani. Trump in piena pandemia ha pubblicato sul sito della Casa Bianca il “5G security act” in cui dice che smetterà di condividere informazione di intelligence con i Paesi Nato che adotteranno la tecnologia Huawei e che non verranno più trattati come alleati. Questo è il rischio che corre l’Italia, un pericolo più grave della pandemia che manderà per sempre in quarantena i rapporti con l’amministrazione americana.

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