All’estero provano a insegnarci come fare banca: dimenticano che a inventarla siamo stati noi

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi

In una precedente pillola si è spiegato come una deroga al divieto di usura ha permesso la nascita della banca.
La seconda grande deroga di cui bisogna parlare però è il risarcimento non al danno, ma al rischio: se prestiamo denaro ma non ce lo rimborsano rischiamo di perderlo.

Questo concetto nasce dalla chiesa cattolica, essa raccoglieva infatti le donazioni degli usurai e aveva bisogno del cambio.

Cosa si inventano quindi i grandi teologi italiani? Il concetto di prestito a cambio marittimo.
Veniva finanziata una spedizione di merci (che doveva andare in oriente ad esempio) la quale veniva rimborsata solo se fosse giunta a destinazione.

Come si faceva fronte al rischio?

Col contratto tripartito: un’ idea primordiale dell’attuale banca, in cui i prestiti venivano fatti in società e in cui il depositante riprendeva i soldi periodicamente in una sorta di “rata” periodica.
Così i grandi teologi italiani fecero nascere la banca prendendo per il naso la Santa Inquisizione.

Quando all’estero tentano di insegnarci come fare banca dovrebbero ricordarsi la storia, visto che impartiscono lezioni agli inventori.


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