Spesso molti allenatori marcano a zona e poi tornano subito alla marcatura a uomo“. Parola di Francesco Colonnese, “Ciccio” per gli amici che l’hanno visto vestire la maglia di Roma, Napoli, Lazio e sollevare la Coppa Uefa insieme al Ronaldo del ’98, nel lasso di tempo che lo ha consegnato alla storia come “il fenomeno”.

Forse è per questo che Colonnese è ricordato come uno degli ultimi baluardi della marcatura stretta, a uomo per la precisione, che col tempo ha perso il suo fascino ma non la sua efficacia.
Sono rimasti in pochi in Serie A ad affidarsi al metodo di difendere stretto, tanto caro a ‘Ciccio’ Colonnese, che non a caso ha rivolto elogi agli ultimi applicanti del metodo, parlando anche di Serie A e Champions League, quando ormai siamo giunti al primo turno della prestigiosa competizione europea.

Serie A, Champions League, Lazio, Napoli, Juve, Inter: l’Intervista a Francesco Colonnese

Sul Napoli

Il Napoli è una squadra in costruzione secondo me, deve assolutamente dimostrare di essere forte e lottare per il vertice fino alla fine. Il presidente ha investito tanto e le aspettative su Ancelotti sono più alte rispetto al primo anno.

La nuova Inter

Inter-Slavia Praga è un match di grande curiosità per tutti perché in ambito europeo tutti corrono di più. Conte è un allenatore che ha sempre preparato bene le partite e alzato l’asticella ma tutti vogliono vedere se effettivamente l’Inter è pronta per la Champions.

“Juve, non più quella di una volta”

La Juve è una squadra molto forte numericamente e come giocatori. Molte volte quando hai una rosa così vasta c’è confusione, soprattutto perché ci sono giocatori importanti che restano fuori, giocatori con un carattere forte, scomodo e quindi la sensazione è che questa Juve abbia dei problemi interni: non è la Juve degli anni passati, fa un calcio lento, ancora compassato che fa sì che i bianconeri siano una squadra battibilissima, non difficile da battere come nelle scorse annate.

“Serie A, niente più contatti tra difensori e attaccanti”

In Italia non c’è più contatto, fanno giocare tutti a quattro, tranne Gasperini, Conte, Andreazzoli e Mazzarri. I primi tre sono molto aggressivi e mettono sempre in grande difficoltà chi gioca contro di loro, ma io penso che l’astuzia di un allenatore sta nel capire che difensivamente devi essere solido e agonisticamente forte, perché nel calcio la sensazione di vincere ce l’hai quando non prendi gol, se invece devi fare sempre un gol in più degli altri diventa difficile. L’Inter è una squadra che ha questa caratteristica, perché è forte dietro anche se davanti non fa sfracelli perché Lukaku non è ancora quello che pensavamo, però è solida e fa pensare che sia totalmente cambiato rispetto all’anno scorso.

“Lazio, male a Ferrara”

Mi è sembrata una prestazione non normale, mi dispiace molto perché Inzaghi per me è un grande allenatore ma quest’anno deve fare il salto di qualità. La partita persa dalla Lazio con la Spal è stata incredibile, nel primo tempo poteva vincere quattro a zero e nel secondo tempo si è sciolta. Sulle palle inattive ha preso gol troppo facili, io ripeto che bisogna marcare a uomo, perché dai responsabilità ai calciatori e fai si che ci sia più concentrazione.


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