Troppi i no, pochi o nulli i sì. Parliamo delle ragioni alla luce delle quali gli italiani se lo chiederanno nelle urne il prossimo weekend: “Tagliamo i parlamentari, sì o no?
Spicca nel ramo parlamentare dei “no” la voce di Italia Viva, unico alleato di governo “outsider” rispetto alla scelta dell’esecutivo più o meno compatto tra PD e 5 Stelle nella scelta di approvare l’iniziativa firmata MoVimento di tagliare il numero dei parlamentari.
Da 630 a 400 onorevoli e da 315 a 200 senatori elettivi: questi i numeri del provvedimento che per Italia Viva non ha alcuna funzionalità.

Lo ha detto l’Onorevole Luciano Nobili in diretta a ‘Lavori in Corso’, mettendo in guardia gli italiani dai possibili danni in caso di vittoria del sì: ci sarebbero conseguenze non piacevoli sulla nostra democrazia, frutto – secondo Nobili – di un provvedimento che rischia di essere un vero e proprio “pasticcio“.
Ecco il suo intervento.

Per noi come ha detto Matteo Renzi questo referendum è, più di ogni altra cosa, inutile. Riteniamo che non risolva alcun problema alle nostre istituzioni che invece ne hanno molti da risolvere. Io voterò no come lo faranno tutti gli esponenti di Italia Viva, ma sia chiaro che il nostro “no” non è quello di chi dice che va tutto bene, perché non è così e perché nel 2016 come ricorderete avevamo proposto noi una riforma strutturale che aveva ben altre ambizioni.
Noi abbiamo bisogno di un parlamento più efficiente, meno costoso, più veloce, più rappresentativo. Per farlo la strada maestra è superare il bicameralismo perfetto.

Questa riforma invece lo aggrava, è solo un vessillo populista che serve – appunto – ai partiti populisti. Voterò no, consapevole che una riforma seria invece serve e che dovremo lavorarci dal giorno dopo.

La mia opinione è che questa riforma è un pasticcio, un pasticcio che consente un risparmio irrisorio agli italiani e che avrà un grande costo, perché avremo un parlamento peggiore con rappresentanti scelti peggio, intere regioni con senatori che non avranno più alcun rapporto con l’elettore, norme della costituzione violate, pesi e contrappesi della nostra democrazia che non saranno più rispettati: penso ad esempio al quorum dell’elezione del presidente della Repubblica“.


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