
James Senese, leggendario sassofonista e simbolo della musica napoletana, è morto oggi all’età di 80 anni. La sua scomparsa arriva dopo settimane di lotta contro un’infezione polmonare che lo aveva colpito lo scorso 24 settembre, portandolo d’urgenza in Terapia Intensiva all’Ospedale Cardarelli di Napoli. Nonostante le gravi condizioni di salute e una lunga storia di dialisi, Senese ha combattuto fino all’ultimo. La notizia della sua morte è stata condivisa da uno dei suoi più cari amici, Enzo Avitabile. La sua morte segna la fine di un’era, lasciando un vuoto profondo nel panorama musicale italiano e internazionale.
James Senese – Le Radici di una Leggenda Musicale
Nato a Napoli da madre napoletana e padre statunitense, James Senese cresce nel quartiere di Miano, una zona popolare della città che sarà determinante nel suo percorso musicale. Dopo aver svolto i più disparati lavori, tra cui benzinaio e muratore, il giovane Senese trova la sua vera passione nel sassofono. A 12 anni, l’incontro con la musica di John Coltrane segna la sua vera e propria illuminazione. È proprio con il sax che inizia a fare il suo ingresso nel mondo della musica, fino a fondare nel 1964 il gruppo Showmen, una band che segnerà l’inizio di una lunga e straordinaria carriera.
Il Suono Esplosivo dei Napoli Centrale
Dopo gli Showmen, James Senese dà vita ai Napoli Centrale, un gruppo che segnerà un momento cruciale nella musica italiana, portando il Neapolitan Sound a un nuovo livello. Con la sua voce roca e il suo sax inconfondibile, Senese diventa il cuore pulsante della band. I Napoli Centrale non solo fanno storia con il loro sound che fonde jazz, funk, rock e la tradizione partenopea, ma raccontano anche la vita dei napoletani attraverso canzoni come “Napule t’è scetà” e “‘Ngazzate nire”. Questi brani diventano autentici inni generazionali, lasciando un’impronta indelebile nella musica italiana.
James Senese – Un Legame Speciale con Pino Daniele
La carriera di Senese si intreccia in modo indissolubile con quella di Pino Daniele, con il quale ha condiviso non solo palchi leggendari, ma anche una profonda amicizia. È stato proprio Senese a credere in Pino Daniele fin dall’inizio, tanto che acquistò un basso per lui quando Daniele non poteva permetterselo. Insieme, (anche quando i ruoli, in termini di fama si invertirono) formarono una delle collaborazioni più straordinarie della musica italiana, partecipando a capolavori come “Terra mia” e “Nero a metà”. La loro storia è una delle più iconiche nella storia della musica napoletana, unendo il jazz, il blues e la tradizione in modo unico.









