5G, il documento della Svizzera sulle radiazioni: i veri rischi? Ecco quali sono

Avanza il tempo, avanza anche la tecnologia. Anche se in Italia a progredire tecnologicamente, ma non solo, si fa fatica.
Basti pensare che ci posizioniamo al di sotto della media europea per velocità di connessione ad internet, scagliandoci così a posti più in basso rispetto a quelli dove si trovano invece Spagna, Francia, Svizzera e così via. Ma si tratta giusto di un esempio.
Per quel che riguarda le onde elettromagnetiche in generale, l’Italia però non cambia modo di fare. Anche per quel che riguarda le frequenze elettromagnetiche, il bel Paese è uno dei pochi paesi molto al di sotto dei margini di sicurezza europei.
Una mancanza alla quale il governo potrebbe decidere di rimediare alzando la soglia a valori più a norma.
D’altronde è il requisito affinché i dispositivi, che tutti noi oggi abbiamo e con cui lavoriamo e comunichiamo, funzionino a dovere.
Sì, perché come spiega anche Fabio Duranti le onde elettromagnetiche sono il “ponte” tra il dispositivo e l’antenna.
La domanda però è: ci sono rischi per la salute?

L’onda elettromagnetica ha una determinata “intensità”, che però si abbassa logaritmicamente con l’aumentare della distanza nello spazio.
Il nostro telefono – spiega Duranti – se lontano dal ponte radio, deve ‘pompare’ di più. Un ponte radio distante un chilometro non ha nessuna influenza, perché l’attenuazione di tratta dei campi elettromagnetici è logaritmica e già a pochi metri di distanza si annulla a questi livelli di potenze. Mentre invece il cellulare ce l’ho vicino. E’ quello il mio problema. Devo abbassare l’intensità del mio cellulare.
Come l’abbasso? L’abbasso stando vicino a una stazione base, a un ponte radio che poi comunica con la centrale vicino a casa mia
“.

La Svizzera, paese notoriamente attento ai temi quali la salute, pubblica sul proprio sito documenti circa le onde elettromagnetiche.
In particolare è il 5G al centro del documento, una tecnologia che ha destato negli ultimi anni vari dubbi circa i suoi rischi.
Ed è proprio di questi che parla il documento svizzero (che alleghiamo qui in basso), facendo particolare attenzione alle radiazioni pericolose per la nostra testa, quando avviciniamo il telefono per rispondere. E’ il valore TAS del dispositivo che conta, stando al report. Un valore di “efficienza” del cellulare, spiega Duranti. Il rischio non risiede nelle antenne radio, ma nel telefono stesso. Ma i pericoli non sembrano essere quelli solo concernenti al discorso tecnologico.

Enrico Michetti e Fabio Duranti commentano a Un Giorno Speciale.