I vaccini della discordia. Come se non bastassero i dubbi legati all’efficacia e ai rischi dei prodotti studiato per sconfiggere la pandemia, a rendere ancora più impervia la campagna vaccinale sono adesso i ritardi annunciati da Pfizer e Astrazeneca.

La prima, multinazionale statunitense che ha introdotto il vaccino sul mercato in anticipo rispetto alla concorrenza, ha fatto sapere che dalla prossima settimana la fornitura tornerà a regime, sottolineando che la riduzione è stata sul numero di fiale e non di dosi. La seconda, azienda britannica che ha realizzato il vaccino in collaborazione con l’Irbm di Pomezia, aspetta il via libera per la distribuzione dall’Ema e ha già annunciato la riduzione a causa di un problema alla produzione.

Ma qualcosa non sembra quadrare tra contratti ancora segreti e cifre degli accordi. Ne ha discusso in diretta il giornalista Marco Antonellis, intervenuto ai microfoni di Francesco Vergovich.

Questo il commento di Antonellis a “Un giorno speciale”.

“Sappiamo i problemi che ci sono sui vaccini. La Pfizer ha compiuto questi ritardi. Poi detto da noi dubito che i colossi di Big Pharma temano, abbiano paura di azioni legali. Ci sono delle multinazionali che contano molto più degli stessi Stati.

Va bene intraprendere azioni legali, questo ci sta. Però teniamo presente che sono delle società, delle multinazionali potentissime che non si lasciano intimidire da un’azione legale. Quindi sarebbe bene, invece, fare un’azione politica come Europa soprattutto, perché come Italia siamo troppo deboli geopoliticamente.

Il problema vero dell’Europa è che tutti i contratti che hanno firmato queste grosse aziende sono a loro esclusivo vantaggio. Tant’è che una buona parte di questi contratti sono ancora secretati. Quindi l’Europa ha firmato dei contratti capestro e adesso è anche difficile potersi rivalere in termini legali. Meglio sarebbe fare forti pressioni politiche verse queste società.

Anche all’Italia servirebbe un piano B. Perché è pure facilmente prevedibile che nel momento in cui metti in atto la vaccinazione di un’intera nazione è normale che qualche cosa salti. E’ normale che qualcosa vada storto, non possiamo dipendere da un’azienda farmaceutica. Dovevamo avere un piano B che invece non c’è. E adesso siamo appesi al benestare o meno di questa società.

Evitiamo che i contratti vengano secretati. E lì la colpa è pure dell’Europa. Anche perché sono soldi pubblici, degli Stati, dei Governi, di tutti i cittadini. Sarebbe bene che questi contratti venissero resi pubblici.