Il blocco delle attività sociali e produttive imposte dal Governo in questi mesi per contrastare la diffusione del Coronavirus ha causato non poche difficoltà a commercianti e imprenditori, che hanno dovuto chiudere temporaneamente o definitivamente la propria attività.

Il nuovo Dpcm prevede la divisione in zone (gialla, arancione e rossa) con restrizioni diverse in base alla curva epidemiologica. Uno schema in continua evoluzione che, dopo solo pochi giorni dall’adozione, ha già visto passare molte regioni dalla zona gialla a quella arancione.

Chi si trova in difficoltà avrà il sostegno necessario per salvare la propria impresa dal fallimento? Il Governo sta facendo tutto il possibile per salvaguardare il settore economico del nostro paese?

Al riguardo è intervenuto il Sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta (PD). Ecco il suo intervento a “Lavori in corso”.

“Abbiamo erogato 110 miliardi in sei mesi, ma non bastano mai. Chi è più in difficoltà chiede fondo perduto, affitti, cassa integrazione, sospensione tributi e tasse.

Essendo stata scelta la chiusura per zone ci saranno provvedimenti finalizzati a seconda della situazione specifica.

L’organizzazione delle varie zone dipende dall’andamento del virus, si muove in maniera rapida. Il problema vero è riuscire a contenerlo e avere tutti senso di responsabilità. La soluzione sanitaria e, di conseguenza, economica dipendono dall’andamento della pandemia.

Buona parte della comunità scientifica chiede il lockdown generalizzato. Pensano che sia il miglior modo, il Governo farà di tutto per evitarlo. Sia per la crisi degli ospedali che per le conseguenze economiche. Questo atteggiamento nostro di evitarlo è sempre dipendente dall’andamento dell’epidemia.

Il dibattito tra rigoristi e chi ritiene che con il virus sia necessario conviverci è normale. Ci vuole una sintesi che deve essere data dal Presidente del Consiglio. Se troviamo il punto di equilibrio è meglio. Tra una crisi economica e una sanitaria va affrontata prima quella sanitaria. Un’epidemia diffusa danneggia di conseguenza l’economia.

La Lega propone l’abbattimento dell’Iva per il genere alimentare? E’ una questione di priorità, adesso è dare risorse a coloro che hanno subito l’obbligo della chiusura da parte nostra. Il primo di gennaio ci sono le ultime clausole di salvaguardia che vogliamo evitare, non ci sarà un abbassamento dell’Iva, ma sarà impedito l’aumento. È comunque un provvedimento di salvaguardia dei consumi. Oggi la priorità è consentire alle aziende di transitare questo guado difficile.

Se il vaccino in arrivo dalla Pfizer viene considerato dalla comunità scientifica positivo dà anche speranza agli operatori economici. La fiducia è un elemento importantissimo”.


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