Emergenza sull’emergenza: la seconda ondata Covid rischia di mandare in tilt gli ospedali (di nuovo). In Italia ci sono molti problemi all’interno delle strutture sanitarie e oggi la difficoltà di tracciamento dei contagiati si unisce alla carenza del personale sanitario.

“Facciamo laureare i ragazzi – dopo sei anni di studi duri – e poi non ci sono i soldi per farli specializzare e rimangono fermi: senza la specializzazione nessuno può lavorare”. Con queste parole Filippo Anelli, Presidente Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, lancia un ulteriore allarme riguardo questa situazione emergenziale. Secondo Anelli infatti la carenza del personale sanitario deriva soprattutto da un investimento inadeguato nel settore da parte dello Stato, soprattutto per quanto riguarda le borse di specializzazione per i giovani medici.

Ecco il suo intervento a “Lavori in corso”.

“L’allarme è legato al numero di contagi che aumenta giornalmente insieme ai ricoveri. Avremo fra qualche tempo un esaurimento di posti letto e il service sanitario non reggerebbe. A questa preoccupazione se ne aggiunge un’altra: ogni posto occupato dai pazienti Covid è tolto ai pazienti che hanno tutte le altre patologie.

Rischiamo uno tsunami e vorremmo che non avvenisse.

Gli errori non sono solo di febbraio o marzo, sono anni di disinvestimento in sanità. Oggi paghiamo delle scelte sciagurate fatte nel passato dove nessuno ha voluto mai investire sul territorio.

C’è una carenza di medici, quest’anno si è svolto il concorso per le borse di specializzazione. Rispetto a due anni fa che erano 6.000 finalmente il Governo ci mette i soldi e ne finanzia 14.500. Hanno partecipato 23.000 medici laureati che vogliono specializzarsi, il concorso si è bloccato in Italia come al solito per via dei ricorsi e oggi abbiamo 23.000 giovani che non riescono ad avere delle borse. Nel 2025 noi avremo 20.000 medici in meno. Facciamo laureare i ragazzi – dopo sei anni di studi duri – e poi non ci sono i soldi per farli specializzare e rimangono fermi: senza la specializzazione nessuno può lavorare. Siamo un paese folle, dobbiamo trovare una soluzione a questa storia. Il paese chiama e bisogna rispondere”.


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