In seguito al nostro corteo di protesta in Campania, abbiamo consegnato agli uffici della Regione una serie di proposte. Abbiamo analizzato attentamente i dati dai quali si evince che il tasso di mortalità non è mai stato il vero problema del Covid 19. La pericolosità di questo virus è rappresentata invece dal tasso di ospedalizzazione dei malati sintomatici, rapportata alla breve unità di tempo in cui ciò avviene. Questo significa che chi finisce in ospedale con il Covid ci rimane spesso per tanto tempo e questo genera il vero problema di questo virus ossia manda in tilt il sistema sanitario che quindi resta l’unico pilastro su cui agire radicalmente.

A tale proposito abbiamo chiesto che vengano aperte il prima possibile nuove terapie intensive fino del raggiungimento della soglia del 15 per ogni dei 100mila abitanti. Abbiamo chiesto di aprire nell’immediato presidi Covid, dove i pazienti sintomatici positivi non si mischino con quelli colpiti da altre patologie. Abbiamo anche chiesto che venga rafforzata la sanità territoriale ed aumentato il personale medico e paramedico. Chiediamo che siano ben definiti sul territorio i Pronto soccorso dedicati ad emergenze che non riguardano il Covid 19. E’ assurdo che una persona colpita da malore che corre al Pronto soccorso più vicino è costretta a fare una gincana, perché la maggior parte li troverà chiusi perché destinati unicamente a pazienti Covid. Come non è possibile non riuscire più a chiamare il Centro di emergenza 118, che quindi non può restare l’unica linea dove far confluire le chiamate da codice rosso e le chiamate legate al Covid.

Per evitare poi che il potenziamento delle terapire intensive e subintensive possa comunque risultare insufficiente in caso di picco del virus abbiamo ritenuto di consigliare di agire tenendo presente che i dati fotografano le caratteristiche di chi finisce negli ospedali per un lungo periodo, di chi finisce nelle terapie intensive e di chi muore di Covid. E si evince chiaramente che tutte e tre le categorie elencate riguardano, nel 95% dei casi, gli over 68. Chiediamo quindi che vengano poste in essere una serie di misure specifiche per la messa in sicurezza delle categorie più a rischio, riducendone al minimo i contatti con le fasce della popolazione a cui il virus si manifesta principalmente in maniera asintomatica.

Queste sembrano tutte una serie di risoluzioni ovvie ma che al momento, almeno nella Regione Campania ma credo che nella maggior parte delle regioni italiane non sono state ancora applicate alla lettera. Quindi prima di pensare a qualsiasi altra risoluzione, prima di pensare di chiudere le attività commerciali, bisogna mettere in essere ogni sforzo possibile per migliorare la sanità e per fare in modo che l’unico dato preoccupante del Covid 19 ossia il tasso di ospedalizzazione non sia più un problema o comunque non possa più mandare in tilt il sistema sanitario.

Bisogna agire in maniera radicale ma non per uccidere l’economia ma per salvare il servizio sanitario.

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