In provincia di Bergamo il Bes Hotel La Muratella riapre le porte ai malati Covid. Questa struttura aveva già prestato soccorso durante la fase più acuta, il “Covid Free Hotel” è dedicato a chi non ha nessun sintomo ma deve passare in isolamento i giorni di quarantena indicati dalle misure emergenziali. Quale luogo più adatto, per chi ad esempio ha famiglie numerose, di un luogo simile?

E’ attraverso un post su Facebook che i gestori e sostenitori dell’iniziativa lanciano un messaggio di speranza: “Come un’onda anomala che sbatte carcasse di vecchie navi sulla spiaggia, anche noi, prima o poi, tiriamo fuori quello che abbiamo dentro. E quando questo accade avviene a qualsiasi costo, qualunque sia la forza necessaria per farlo”.

E’ un modello da imitare in tutte le regioni, secondo l’albergatore Gianluca Marcucci, ma nessuno si è mosso per renderlo attivo. Ecco il suo intervento a riguardo a “Lavori in corso”.

“Che io sappia non si stanno muovendo al riguardo. So che ci sono tante strutture che hanno dei requisiti già sanitari che erano state dismesse in passato ma che hanno in qualche modo riattivato. Sapevo che quest’estate cercavano delle strutture.

Abbiamo già lavorato con questioni simili, i Covid hotel li abbiamo creati qui a Bergamo con l’ATS. Gli architetti di questo schema prevedevano non i malati ma quelli che non avevano bisogno di assistenza, così da creare un percorso differenziato. Poi hanno deciso di creare hotel di degenza post ospedaliera, creando un disagio.

In questo caso il nostro obiettivo è aiutare durante il periodo della quarantena. Ma non hanno un protocollo per gestire questo, la situazione si è capovolta. Per le richieste ci sono diversi casi ma non c’è un’ondata. Noi siamo pronti e se serve daremo il nostro apporto e supporto. Per questo tipo di manifestazione non ci sono stati altri hotel.

Ci sono dei paradossi operativi. C’è stata una cosa meravigliosa pensata durante la prima emergenza ossia l’assistenza domiciliare. In alcune regioni si sono create delle situazioni tali che mettono in condizione i positivi asintomatici di stare a casa ed essere curati lì. Queste cose poi non sono state seguite da tutte le regioni. E’ come se il tutto fosse scollegato. Manca la capacità di vedere a media e lunga distanza”.


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