“Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto”. Con queste parole l’ultimo Dpcm del Premier Conte chiude un intero settore, quello della cultura.

Attività da considerare “non essenziali”, dunque, ma che ne è di chi in questo ambiente ci vive? In attesa dei sussidi promessi, sui quali in tanti nutrono forti dubbi, gli addetti ai lavori si esprimono con fermezza: non è nelle sale di teatri e cinema che vanno cercate le cause dell’aumento dei contagi.

Per saperne di più Stefano Molinari e Luigia Luciani ne hanno parlato con Claudio Trotta, uno dei più grandi organizzatori di eventi e spettacoli in Italia. Ecco che cosa ha detto.

“Un solo contagiato su 350 mila spettatori: spiegateci! Sulla base di cosa chiudete la cultura?” ► Trotta