Il bomber, il mastino e il jolly. Un tuffo nel passato con tre ospiti davvero graditi: Roberto Pruzzo, Dario Bonetti e Odoacre Chierico. Dalla Roma di ieri al calcio di oggi passando per la cucina. Tanti spunti, tanti aneddoti e tanta simpatia sulle frequenze di Radio Radio.

Tutto questo nel consueto appuntamento pomeridiano con ‘Food Sport’ insieme a Enrico Camelio, Francesco Di Giovambattista ed il Direttore Ilario Di Giovambattista

Ci vuole talento e gusto anche in cucina

Roberto Pruzzo

Io sono molto legato alla cucina genovese e ligure in generale. Il pesto è una cosa che a me piace tantissimo. Però devi andare sul posto e trovare ancora chi si mette lì con il mortaio. La cima è un’altra spettacolarità della cucina ligure. Poi devo dire che non mi sono trovato male anche altrove. In Toscana c’è la cultura del cibo, così come a Roma. Io apprezzo tutti i piatti romani, soprattutto i primi piatti”.

Dario Bonetti

Io ho delle abitudini molto semplici. Amo la cucina mediterranea. Un bel piatto di pasta, una bella bistecca, la verdura, la frutta. Non ho delle grandi preferenze. Sono abbastanza semplice in questo. Ovviamente ogni zona ha i suoi piatti. Non si può pretendere di trovare uno spaghettino fatto come Dio comanda. Bisogna adattarsi alla cucina locale. Certo l’Italia è un’altra roba. Nello Zambia il piatto locale è un pollo in umido con le patate e un tipo di polenta. Fortunatamente anche lì ci sono ristoranti internazionali. Però hanno una carne molto buona con allevamenti allo stato brado”.

Il passato giallorosso tra gioie e delusioni cocenti

Dario Bonetti

Quella del 30 maggio 1984 è una data che ho rimosso dalla mia mente. Evito di vedere filmati sulla partita con il Liverpool. L’ho vissuto come un lutto sportivo. Un’opportunità irripetibile mancata ma, purtroppo, è andata così. Avrei voluto fosse andata in modo diverso. Ricordo solo che la porta era grandissima e il pallone pesava quintale. Ero lì con l’amico Sebino Nela, a cui mando un grande abbraccio. Era una situazione complicatissima”.

Roberto Pruzzo

Quella fu una vera e propria tragedia sportiva. Io, dico la verità, non ricordo esattamente chi fossero i cinque rigoristi designati prima dell’inizio della partita. E’ andata così, cosa ci vogliamo fare? Cerezo è una persona incredibile. Poi da giocatore era fenomenale. Lui e Falcao insieme formavano una coppia inarrivabile anche oggi. Io gli ho visto mangiare delle bistecche a mezzogiorno poco prima della partita”.

Odoacre Chierico

Quella Roma era una squadra di uomini. Ricordiamo il nostro grande capitano Di Bartolomei. Cerezo e Falcao erano grandiosi, ma pure Ancelotti e lo stesso Agostino erano pure due grandi giocatori e grandissimi uomini. Cerezo era simpatico, scherzoso e sempre allegro. Contrariamente a Falcao che, era sempre allegro anche lui, ma più serioso. Allenarsi e giocare era sempre uno spasso”.

Bonetti sulla Roma di oggi

Auguro alla Roma di tornare a certi livelli. La vedo dura nel breve, ma il pubblico di Roma merita tantissimo. Mi auguro in un ritorno di una squadra competitiva come negli anni 80 in Italia e in Europa. Adesso c’è una nuova proprietà che dovrà dimostrare di saper realizzare un progetto tecnico all’altezza dell’ambiente. Speriamo che non vendano i migliori come è successo negli ultimi anni. Solo così puoi tornare ad essere competitivo”.

Le esperienze estere

Io so adattarmi benissimo ovunque. Mi sono trovato benissimo in Scozia perché quello degli scozzesi è un popolo molto caloroso. Hanno un grande senso civico. Come mi son trovato bene anche a Bucarest, una grande capitale europea con le abitudini europee. In Africa invece la gente è molto umile, genuina. Perciò sono state bene ovunque. Il bello di girare è quello di conoscere culture diverse.

In Gran Bretagna ci sono meno scienziati in campo. Anche la gente vuole vedere aggressivo e veloce. Ricordo di aver visto una partita dello Sheffield United, quando retrocesse in terza lega inglese, c’era 60mila persona ad applaudire dopo un 2-2 con le squadre che attaccavano di brutto. Loro sono così vogliono vedere un calcio d’attacco dove si combatte. Ovviamente, con l’avvento di tanti allenatori di scuole diverse, sul piano tattico sono migliorati sotto certi punti di vista”.

Bonetti sul bomber Roberto Pruzzo

Roberto è un generoso, una bravissima persona. Un leader, uno che si faceva trovare sempre anche sul piano umano. Sapendo, per fare un esempio, che a me piace molto la pasta e fagioli se lo inviti a cena e gli fai trovare questo piatto magari brontola, ma lo fa in modo ironico tanto per alimentare la giornata. Il bomber era amatissimo da tutti: tifosi e compagni”.

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