Dalla radio a volto della televisione italiana. Amadeus di strada ne ha fatta tanta fino al grande successo dell’ultimo festival di Sanremo. Proprio nelle prossime settimane, come da lui anticipato, arriveranno importanti novità sull’eventuale riconferma al timone della rassegna canora.

Il noto presentatore, tra l’altro, non ha mai nascosto la sua smisurata passione per l’Inter. Dalla corazzata del ‘triplete’ alla squadra dei record guidata da Trapattoni, Amadeus ha sempre seguito le vicende della ‘Beneamata’.

Il conduttore è stato ospite di ‘Food Sport’ con Francesco Di Giovambattista ed Enrico Camelio in studio. In collegamento il Direttore Ilario Di Giovambattista. Nel corso della trasmissione c’è stata anche una piacevole incursione di una delle principali bandiere nerazzurre: Sandro Mazzola.

“La radio è il mio primo grande amore. Ho cominciato in radio ed è stata fondamentale poi per la televisione perché ti insegna il ritmo, l’improvvisazione. Solamente chi fa la radio ha veramente quel qualcosa che tante volte non si impara se non facendo la radio. Quando ho cominciato negli anni settanta il mio sogno era fare il presentatore televisivo ma all’epoca era impossibile. Il modo migliore per allenarsi era fare la radio. Ho cominciato con le piccole radio e poi con le piccole tv locali. Sono felice di essere riuscito a fare la televisione e quindi di realizzare il mio grande sogno.

Bugo e Morgan

La verità tra Morgan e Bugo è quella che avete visto. In realtà quello che succede dietro le quinte è impossibile vederlo perché c’è una marea di gente tra cantanti, discografici ed è difficile sapere, poi io ho una postazione laterale a parte. Sono due caratteri molto forti ma soprattutto sono due caratteri diversi, anche se secondo me sono due bravissimi artisti. Quindi ci sta in una coppia di amici, perché loro si conoscono da tantissimi anni. In realtà quella sera è accaduto qualcosa di più perché Morgan ha scritto quel pezzo diverso. Evidentemente avevano litigato e io l’ho scoperto lì quando ho visto che Bugo se n’è andato ed è successo quello che tutti hanno visto. Però a me non spaventano gli imprevisti, fanno parte del bello della diretta. Io ho gestito quell’imprevisto con lo stesso stupore di chi era a casa e con il divertimento di Fiorello. A me continua a piacere molto la canzone di Bugo e Morgan.

Sanremo dopo il coronavirus

Per l’anno prossimo non lo so, ne stiamo parlando. La prossima settimana ci sentiremo con l’amministratore delegato della Rai, con il Direttore Stefano Coletta e vediamo di capire se c’è la possibilità di un prossimo Sanremo. Io non lo considero un secondo Sanremo ma è un primo Sanremo dopo il Coronavirus. Pensate come questa tragedia che ha coinvolto l’Italia e tutta l’Europa abbia allungato i tempi. E anche Sanremo, che è un programma di tre mesi fa, sembra qualcosa di un anno fa. Credo che il prossimo Sanremo, se dovesse andare in porto, sarà una sorta di anno zero. A me piacerebbe molto.

L’Inter da Mourinho a Conte

Io ero tifoso di Mourinho anche prima che arrivasse all’Inter. Adesso guardo con ammirazione Klopp ad esempio, o lo stesso Guardiola. Quando ho saputo che sarebbe venuto all’Inter ero felicissimo. Vado allo stadio abbastanza spesso, mi piace andarci con Giovanna e mio figlio José. La partita in tv è bella ma allo stadio ha un altro sapore. A me piacciono allenatori che hanno carattere, forza. Credo che all’Inter serva un allenatore di forza. L’Inter ha sempre vinto con allenatori con un bel temperamento come Trapattoni, Mancini, Mourinho. A me non interessa se Conte è stato alla Juventus. Nel momento in cui sei all’Inter e dai il massimo per me sei il numero uno. L’importante è che si porti a casa qualche trofeo. Se parlo da tifoso mi aspettavo qualche trofeo già quest’anno. Se cerco di essere obiettivo, visti gli ultimi due anni, mi aspettavo un miglioramento ma sinceramente non credevo allo scudetto. Quello di quest’anno è un campionato stranissimo e poco giudicabile alla fine. La vera annata fondamentale per Conte con l’Inter è quella che ricomincerà a settembre. Si capirà se Conte è l’allenatore giusto per l’Inter, come io credo. Penso che l’anno prossimo bisogna vincere qualcosa. Se sono interista il merito è anche di Sandro Mazzola. L’Inter per me è più di una passione, è un grandissimo amore, gioia, sofferenza è tutto. Se dovessi scegliere preferisco fare un goal al novantesimo alla Juventus.

L’Inter del triplete è indimenticabile. Una squadra strepitosa che giocava a memoria. Poi tanti giocatori come Ronaldo che ho visto andare ad una velocità doppia rispetto agli altri. Poi Vieri o Zamorano. Matthaus, Brehme e tanti altri. Moratti era un grande intenditore di calcio. Sapeva accontentare i tifosi, sapevo accogliere i giocatori forti. Tutta la famiglia Moratti appartiene alla storia dell’Inter. A Sanremo ho avuto Cristiano Ronaldo, che considero un grandissimo campione, che mio figlio adora. Sono felice che mi abbia regalato la sua maglia. Mi piacerebbe magari, dovesse esserci un secondo festival, invitare a questo punto un giocatore dell’Inter, magari Lukaku. Lautaro Martinez è un campione fortissimo ma credo che sia con un piede a Barcellona. Forse ha ragione Messi, è perfetto insieme a Suarez. Se l’Inter decide di darlo al Barcellona evidentemente può monetizzare e con quello può portare altri giocatori. Ho letto di un quasi certo acquisto di Mertens, e me piace moltissimo. E’ un giocatore che ha più di 30 anni ma aggiunge un’esperienza per tentare di portare a casa qualche vittoria. Se avessi la possibilità dalla Lazio porterei all’Inter MIlinkovic-Savic e dalla Roma io ho sempre avuto un debole per Dzeko. In attacco abbiamo Esposito che è bravo ed è giusto che rimanga. Però serve anche gente di esperienza”.


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