Chiuse le urne, è tempo di interpretazioni: questo perché una chiara e netta vittoria non c’è stata, se non consideriamo i singoli.
Non si spostano gli equilibri in Parlamento, le elezioni regionali sembrano anzi aver rinforzato l’alleato giallorosso, molto più nel versante piddino, che in quello grillino.
Un 3-3 che però non significa vittoria secondo il direttore del Corriere dell’Umbria Davide Vecchi: inspiegabile a detta del giornalista l’esultanza di Zingaretti, visto l’esito a sua detta prevedibile in Toscana e visto il risultato nelle Marche, che cambiano colore politico a vantaggio degli avversari meloniani.
L’intervista ai microfoni di Stefano Molinari e Luigia Luciani.

Sostanzialmente il Movimento 5 Stelle ormai esiste soltanto in Parlamento e qualcosa in Puglia: il primo taglio che il MoVimento è riuscito a fare è su se stesso, visto che diminuiranno anche in parlamento.
Il PD esulta per una vittoria al referendum al quale avevano votato due volte contro, quindi boh. Diciamo che c’è un po’ di confusione.

Il PD ha perso praticamente qualunque cosa negli ultimi 5-6 anni. Che canti vittoria perché è riuscito a mantenere la Toscana, dove comunque Giani ha perso nonostante abbia candidato chiunque… Insomma non so cosa ci sia da festeggiare. C’è Emiliano in Puglia, mentre De Luca fa praticamente storia a sé.
Zingaretti esulta, ma è uno scampato pericolo che durerà poco
“.


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