Un sindaco al femminile: questo sembrerebbe attualmente essere lo scenario più probabile per il prossimo mandato del nuovo amministratore dell’Urbe.
Ufficialmente c’è solo lei, Virginia Raggi, unica candidata ufficialmente per la prossima tornata, ma a breve centrodestra e centrosinistra dovranno uscire dalla lunga meditazione. Qualche nome già aleggia: si parla di Giulia Bongiorno per il ramo leghista, la Dem Monica Cirinnà non sarebbe un volto nuovo in Campidoglio, mentre Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia, tergiversa sulla possibile candidatura.

Tra i tanti volti una certezza, secondo l’attuale assessore al personale del Comune di Roma Antonio De Santis: alla Capitale servirebbe continuità. E non lo dice da semplice attivista dei 5 Stelle, come afferma a ‘Lavori in Corso’, ma in modo “quasi scientifico”: la Città eterna ha bisogno assoluto di dieci anni di continuità.
Possibilità che per evidenti motivi avrebbe solo Virginia Raggi, in barba ai tanti volti che si succedono in questo momento

Sin dal primo giorno abbiamo avuto una caratteristica particolare, anche di fronte alle critiche pur legittime, perché il lavoro da fare chiaramente è tantissimo e noi abbiamo sempre viaggiato con la barra dritta. Abbiamo sempre portato avanti tutta una serie di attività che poi ovviamente pian piano atterranno anche nei meandri della burocrazia che abbiamo divelto in alcuni casi: penso ad esempio agli appalti sulle strade che adesso sono partiti in modo vigoroso, penso agli appalti sul verde da 48 milioni di euro. Tutta una semina che sta atterrando sulla città, ed evidentemente questo i cittadini lo vedono.

Anche perché non dobbiamo dimenticare quel che si diceva su Virginia Raggi. Tutti gli opinion leader hanno fatto un’opposizione ad personam in molti casi. Opposizione che però si può rivelare un boomerang.

Questa città ha bisogno di una cura di medio-lungo periodo, le soluzioni fulminee le lasciamo agli spot elettorali. Ritengo che riuscire a portare avanti un percorso che è iniziato nel 2016 che ha un filo logico, ha un filo conduttore, che necessita di un certo numero di anni, e che un percorso di rinascita di 10 anni sia assolutamente fondamentale. Cinque anni non possono essere sufficienti.

Non nascondo come tutti gli osservatori di politica che mi incuriosiscano tantissimo anche i nomi sia del centrodestra che del centrosinistra. Però da amministratore mi incuriosiscono anche le ricette diverse da quelle che noi abbiamo adottato per curare la città che gl altri partiti vogliono portare avanti.
Sinceramente qui siamo alla ricerca del candidato forte, quello col sorriso migliore e l’appeal, ma mi interessa capire come avrebbero risanato i 13 miliardi di debiti che ci hanno lasciato, come pagherebbero i 200 milioni di euro l’anno di debiti che hanno fatto e che noi puntualmente paghiamo a gennaio: ecco queste dovrebbero essere le risposte che mi interessano molto. Non il nome del candidato, che è relativo
“.

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