Il Movimento 5 Stelle parla di futuri Stati Generali come se fossero la panacea di tutti i mali, ma è evidente che non possano servire a nulla nel loro caso. Di Battista dal canto suo gioca a fare la pecorella smarrita in mezzo ai lupi ma guai se qualcuno gli apre il recinto e gli fa cenno di venire fuori. Quindi è evidente che qualche guru nel gruppo Pnl nel gruppo di comunicazione dei pentastellati gli ha suggerito di giocare al poliziotto buono e al poliziotto cattivo per continuare a trattenere con l’inganno la base che scalpita. L’unica cosa che potrebbe salvare il salvabile è una scissione immediata e radicale del movimento e da quella costola far nascere il partito capace di portare avanti quei temi che sono stati inizialmente usati solo per andare al potere.

Vuol dire mai col Pd che ha distrutto al potere, “La piovra” li chiamava Di Battista quando nei suoi video ne evidenziava i legami con Mafia Capitale, vuol dire mai con chi si è reso protagonista di quel golpe finanziario chiamato Unione Europea. Ricorderete i tour iniziali contro la moneta unica dei 5 stelle, vuol dire aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno e non mandarli tutti al governo grazie a loro come hanno fatto con Conte 1 e Conte 2, vuol dire mai con le multinazionali che distruggono le nostre piccole e medie imprese, vuol dire combattere coi Benetton, l’Ilva.

“Ma il peggiore rischia di essere proprio il Di Battista amico dei popoli”

Si sono rimangiati tutto, gli unici che sono riusciti a mandare a casa sono 300 rappresentanti del popolo, tra l’altro gli unici scelti dal popolo stesso. E parlano di Stati Generali, meriterebbero una Guantanamo, altro che Stati Generali. Ma il peggiore rischia di essere proprio quello con la faccia d’angelo, il Di Battista amico dei popoli, che non ha schiodato il sedere dal movimento neanche quando hanno fatto alleanza col Pd, nonostante lui stesso avesse giurato pubblicamente che se fosse accaduto avrebbe lasciato il movimento il giorno stesso, neanche quando il M5S si è alleato con la Lega, che lui stesso aveva pubblicamente assicurato che non sarebbe accaduto mai, neanche quando l’hanno fatta vincere ai Benetton nonostante lui stesso gridasse vendetta. Neanche quando hanno consacrato la Von Der Leyen in europa, quando si sono inchinati agli “indiani” per l’Ilva.

Persino il Mes, il loro cavallo di battaglia, quello che Carlo Sibilia definiva in parlamento un mostro giuridico e anticostituzionale, anche su quello ora cederanno. Tanto Sibilia ora è sottosegretario, che cavolo gliene frega a lui adesso?! Lo avete mai più visto in video? Ricordo che mi seguiva a Copenaghen e a Londra fuori al Bilderberg. Si sono rimangiati tutto.

Ma io preferisco Sibilia che ha messo il sedere al sicuro e ora si nasconde, preferisco Di Maio che una volta entrato nel sistema ha abbracciato il sistema in tutto e per tutto senza nasconderlo, chi non lo ricorda sorridente attorno al tavolo con i vertici del trilaterale?! Ma no Di Battista, non quella faccia da pecorella smarrita, non quelle prediche intrise di demagogia, non quella finta ribellione con la speranza che gli sia utile a non restare un personaggio in cerca d’autore.

Voglio darti un consiglio caro Dibba, lascia stare riunioni o stati generali, crea la scissione nel movimento e tornate sulle battaglie iniziali, o taci. Se non hai gli attributi per farlo, taci o abbassa la testa quando incontri i tuoi elettori, proprio come fa Carlo Sibilia, rinchiuso in qualche stanza ovattata. Anzi te lo dico anche in napoletano, sperando che renda l’idea: Di Battista, fa l’omm.

La Matrix Europea con Francesco Amodeo


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