Si decida liberamente cosa votare al Referendum sul taglio dei parlamentari ma lo si faccia avendo a disposizione i dati reali e non quelli manipolati da un gruppo di disinformatori. Per esempio i dati riportati in riferimento al numero dei parlamentari di altri paesi europei, nella maggior parte dei casi, considerano solamente le camere basse di quei paesi e vengono però confrontati con la cifra di 945 parlamentari italiani, la quale include sia i membri della camera bassa che quelli della camera alta quindi gli italiani devono sapere che ci sono cialtroni che organizzano i dati in modo tendenzioso con un attenta opera di falsificazione della realtà.

Passiamo ora alla questione del risparmio: la cifra raccontata in tutti i media dai fautori del sì al Referendum è sovrastimata ma comunque resta un falso problema infatti lo stesso risparmio si potrebbe ottenere riducendo di un terzo le indennità dei parlamentari che ricordiamo essere tra le più alte d’Europa. Quindi non c’è bisogno di eliminare 300 seggi in Parlamento.

Ricordiamo anche un principio fondamentale: quello della rappresentatività. Un principio importante perché riguarda la capacità di un organo istituzionale di rappresentare le istanze provenienti dai cittadini divisi per territorio.
E’ ovvio che le istanze di noi napoletani possano essere diverse da quelle dei trentini, per fare un esempio, ma è giusto che trovino entrambe la giusta rappresentanza in Parlamento.

Poi c’è la questione tanto sbandierata della semplificazione ma la realtà è che non si semplifica un bel nulla con il taglio dei parlamentari. Infatti i tempi di approvazione delle leggi non dipendono dal numero dei parlamentari. E’ evidente che il Governo non vada da ogni singolo parlamentare a chiedere il voto ma tutto dipende dagli accordi tra i partiti che impiegherebbero lo stesso tempo di oggi.

Altro dato è quello che riguarda la qualità. Non è scritto da nessuna parte che il taglio dei parlamentari porterebbe a un miglioramento della classe politica. Infatti non è che sono stati messi dei paletti in entrata, tipo titoli di studio o esperienze da parte di chi ambisce a diventare parlamentare, ma la selezione resta uguale e soltanto nelle mani dei partiti e poi, in piccola parte, dipende anche dalla legge elettorale quindi non si sta migliorando la qualità della classe politica ma solo riducendo la rappresentanza dei cittadini. Per questo si deve pretendere di essere rappresentati meglio ma non di essere rappresentati meno e a questo Referendum trappola bisogna votare no, se ci teniamo alla democrazia.

La Matrix Europea con Francesco Amodeo


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