Dopo il caso del bonus dei 600 euro richiesto da alcuni politici in Parlamento e non solo, con la conseguente bufera mediatica e popolare, si è rivelato un terzo consigliere regionale piemontese. Dopo i due leghisti Gagliasso e Leone, Diego Sarno, esponente del Partito Democratico, ha scritto sul suo profilo Facebook che quando si è accorto di aver ricevuto la somma l’ha versata in beneficenza per sostenere l’emergenza sanitaria. Poi si è autosospeso dal Pd.

Diego Sarno, consigliere regionale del Piemonte, è intervenuto sulla vicenda per spiegare il suo punto di vista, a Lavori in Corso. Dispiaciuto e arrabbiato con se stesso per l’errore commesso, ha promesso di restituire tutta la somma del bonus per rimediare, dando il buon esempio da personaggio con responsabilità pubbliche.

“Io ho fatto un grave errore per cui chiedo scusa. Ora devo fare qualcosa di concreto. Voglio lanciare un comitato con nomi importanti come l’ex procuratore Caselli e il giornalista Pastorin, e nei prossimi 6 mesi devolverò l’intera cifra della mia indennità di 6700 euro al mese per dire che ho sbagliato. Alla fine di questi mesi faremo un bonifico per i lavoratori in difficoltà. Un modo ulteriore per far capire al mondo che ho preso sul serio l’errore che ho fatto.

Se non fosse uscita la notizia del bonus ai politici non avrei fatto la stessa cosa, perché c’era una mia sottovalutazione, quando è arrivato il bonus ho capito di aver sbagliato. E ho incominciato a ridare i soldi quando è arrivato il bonus. La condanna mediatica mi ha portato ad autodenunciarmi pubblicamente. Chi ha un ruolo politico da sempre ha avuto l’attenzione sull’essere una figura pubblica più attenta rispetto a tutti gli altri. Per questo con l’errore sto male da giorni, anche con la mia famiglia.

Io ho fatto una battaglia nel consiglio regionale per chiedere proporzionalità per i bonus legati all’emergenza economica coronavirus, poi si è fatta prevalere la velocità rispetto alla progressività delle misure al livello del governo.
Per i prossimi sei mesi devolverò la cifra in beneficenza; io ho un lavoro, ho un’attività e continuerò a vivere, come ho sempre fatto.

La sospensione si spiega perché bisogna tutelare anche la propria comunità politica, io ho scommesso su questo, sono nel PD senza essere ex di altri compagini. E ho messo a disposizione la mia sospensione al partito.
Le reazioni dal PD? Ci sono state reazioni, personali e collettive, di sostegno, sottovalutando anche la dimensione del problema come ho fatto io. Poi altri aspettavano il passo falso e quindi stanno cercando di dirmi di fare altre scelte. Io ho chiesto un ragionamento serio per un partito che entri nei temi e si differenzia dagli altri, poi quello che il partito farà lo vedremo. Io ho ricevuto tanti messaggi.

Questa è un’esperienza di vita, che non auguro a nessuno, per il tritacarne mediatico che comunque capisco. Mi farà crescere molto anche a 40 anni con una famiglia, che mi dispiace aver portato dentro questo il calderone, anche per colpa mia. Sono molto arrabbiato con me stesso e da questo nasce il comitato per condividere con me un percorso con serietà e utilità, avendo fatto un errore a cui cerco di rimediare”.

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