“Il velo per me è simbolo di libertà”: queste le parole usate da Silvia Romano per raccontare la sua scelta di conversione all’Islam maturata durante il periodo di prigionia. Lo ha detto durante un’intervista rilasciata a La Luce, quotidiano online che si occupa di politica italiana ed internazionale molto vicino alla comunità islamica lombarda.

Dichiarazioni, quelle della giovane rimasta prigioniera in Somalia, che hanno sollevato una nuova ondata di polemiche e commenti che si sono aggiunti all’apparentemente sopita campagna d’odio che le si era scatenata contro in seguito al suo rientro in Italia.

A ‘Lavori in corso’ Luigia Luciani e Stefano Molinari hanno affrontato l’argomento insieme alla giornalista e scrittrice Tiziana Ciavardini, autrice insieme a Giorgia Butera del libro ‘Hijab – Il velo e la libertà‘. Acceso il dibattito in diretta sulla questione, ecco cosa si è detto.

“Il velo è libertà”: cosa c’è dietro la conversione di Silvia Romano? ► Il dibattito in diretta con Tiziana Ciavardini

“Non sappiamo quale ‘lavaggio del cervello’ le sia stato fatto, non sappiamo a quali pressioni sia stata sottoposta questa ragazza. E’ normale che lei si sia avvicinata alla cosa che credeva più facile da poter raggiungere. Se lei è veramente consapevole di quello che sta facendo, ben venga. Io non so quanto si possa parlare di libera scelta se la scelta è stata fatta quando lei di libertà non ne aveva.

Un dubbio che mi viene è: siamo sicuri che stia avendo questo atteggiamento per scelta e non per voler mostrare ad altri che magari ha lasciato in quel paese che sta facendo quello che loro gli hanno detto?

Io non sto dando giudizi né sto fomentando, sto dicendo quello che vedo. Noi non possiamo sapere cosa ci sia dietro la vicenda di Silvia Romano, io sono convinta che non lo sa neanche la sua famiglia. Ci sono cose all’interno di questa vicenda che sa solo Silvia e noi non le possiamo sapere”.


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