Dalle dichiarazioni dei sequestratori della cooperante ormai sembra chiaro che ci sarebbe stato il pagamento di un riscatto.

Si parla di 4 milioni finiti nelle mani dei terroristi che immediatamente si sono premurati di informare il mondo circa l’utilizzo di tali ingenti risorse.

Ma allora se si può trattare tranquillamente con il terrorismo internazionale perché in Italia si sono fatti decine di processi per la trattativa Stato-Mafia ?

Il terrorismo ha forse un animo più nobile rispetto alla mafia? 

Oppure il terrorismo al pari della Mafia agisce sul territorio seminando morte e disperazione?

Allora perché nel caso del politico Aldo Moro prevalse la teoria della fermezza, ossia che lo Stato non avrebbe mai potuto trattare con i terroristi?

Quindi, la vita di Aldo Moro valeva meno, dal punto di vista umano, rispetto a quella della cooperante?

La mia opinione è che non si tratta con la mafia e non si tratta con il terrorismo.

Forse non tutti ricorderanno che l’Italia è stata falcidiata dai sequestri di persona, i quali cessarono drasticamente quando venne introdotta la norma che imponeva l’immediato blocco dei beni delle famiglie dei sequestrati.

Con tale legge lo Stato sanciva definitivamente la morte della trattativa con i criminali determinando di fatto il crepuscolo delle organizzazioni malavitose volte al sequestro di persona.

Per i sequestratori l’ostaggio è una merce e se la paghi profumatamente non fai altro che incentivare l’azione criminale.

Oggi hai stabilito un prezzo. Quanto vale per le organizzazioni malavitose il riscatto della prigionia di un italiano.

Immaginate se domani dinanzi ad un altra donna, uomo, bambino lo Stato italiano non pagasse il richiesto ai sequestratori e gli ostaggi venissero barbaramente giustiziati.

Nei Paesi dove vi è un rischio di terrorismo e dove l’instabilità o la debolezza delle istituzioni locali non consente una adeguata protezione non ci si dovrebbe andare o ci si va a proprio rischio e pericolo.

Quanti soccorritori muoiono per andare a salvare la vita dei “buonisti avventurieri”?

Apprezzabili per l’animo generoso nei confronti dei bisognosi locali, ma censurabili per l’assoluta superficialità e noncuranza del rischio a cui espongono persone meritevoli di pari tutela.

Dopotutto se si vuol fare del bene lo si può fare tranquillamente nel nostro Paese, e non soltanto nei confronti dei bambini ma anche nei confronti di tanti anziani, lasciati soli, che ci hanno generato e curato con amore assoluto rinunciando a tutto per garantirci un futuro migliore, e che oggi dimentichiamo… abbandonando, come ferri vecchi, coloro che per aver sempre dato non hanno neanche il coraggio di chiedere…

Anche se mi dispiace dirlo, ma per alcune organizzazioni al di fuori della rituale cooperazione internazionale persiste l’idea, che poi si trasforma in proditoria sfida, che noi occidentali siamo la causa di tante miserie del pianeta.

In alcuni questo genera quasi un rifiuto per la nostra cultura, per la nostra tradizione, che riluce nelle dichiarazioni, nella pronta adesione a costumi e consuetudini diverse dalle nostrane.

Alle volte sembra quasi di liberare… uno di loro.

Oggi i giornali europei ci guardano stupiti ed increduli!

Ma come l’Italia finanzia coloro che con camion passano sopra le nostre famiglie!?

Stavolta purtroppo, non hanno proprio tutti i torti.

Enrico Michetti


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