Il convegno sul Covid-19 di ieri in Senato è già stato ribattezzato come il convegno dei negazionisti con Salvini, Sgarbi, Siri e altri personalità del mondo della politica e dell’università. Anche Andrea Bocelli ha fatto un intervento di due minuti che è già diventato virale, attaccando il governo. Tutto questo quando Conte e i suoi pensano di prorogare l’emergenza.

Pietro Senaldi, direttore di Libero, ha commentato questi fatti di attualità e l’intervista che ha realizzato al professor Piero Di Lorenzo dell’Irbm che ha detto: “In 12 mesi pianeta immune, vaccino in farmacia a gennaio“.
Senaldi non ci penserebbe un secondo a vaccinarsi, sicuro che aziende farmaceutiche e scienziati stiano facendo la loro parte, senza secondi fini.

“Io, se c’è, questo vaccino me lo faccio subito; penso che i tempi sono stati molto stretti ma non deve stupirci questo. Dopo diciotto anni di studi sui coronavirus, si sono unite un po’ di esperienze del passato. Per quanto riguarda il prezzo, non c’è intenzione di speculare e le aziende farmaceutiche puntano solo ad un ritorno di immagine.
Detto questo, tutti gli scienziati del mondo si sono mobilitati.

Poi dobbiamo partire da qui: il coronavirus ha impoverito il mondo, è sbagliato vedere il lato economico pensando a chi ci può guadagnare. C’è gente molto seria che ne sa più di me in medicina e ci credo.

Voglio commentare il caso di Fontana e i camici in Lombardia: l’idea che mi sono fatto è che quando si aggiunge il contorno ad un attacco all’uomo-governatore Fontana significa che da sola l’accusa non regge. Mesi fa sembrava un cretino quando per primo si era messo la mascherina, oggi se non te la metti prendi una multa”.

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