Mancano ancora due mesi, ma la riapertura delle scuole è già nel fuoco dei dibattiti politici dei vari esponenti e partiti. Il fatto che sta infiammando questi ultimi giorni è che ancora nessuno sa bene cosa succederà a settembre. Il ministro Azzolina è attaccata da molti, tra questi Salvini. I due non se la sono mandata a dire.

Matteo Salvini è intervenuto proprio sul tema a “Lavori in Corso”, rilanciando il confronto e la sfida al ministro della scuola Lucia Azzolina, in tv o radio. Il capo della Lega ha chiesto risposte importanti sull’argomento che coinvolge tutto il paese e su cui non ci sono accordi o linee condivise.

Tra precari, mancanza di fondi e studenti senza posto in aula, Salvini ha denunciato di non aver ricevuto risposte nemmeno davanti alle sue proposte.

“Uno vorrebbe semplicemente sapere: a che ora si va a scuola?”

“Un confronto con la Azzolina? Dove vuole e quando vuole, magari anche a Radio Radio! Avete la mia disponibilità! Con qualche telefonata di chi la scuola la vive come i professori, i presidi, i genitori…

La Azzolina dice: ‘Salvini mi attacca perché sono donna’, ma poteva anche essere un uomo con baffi e barba, ma se non sai fare il ministro non sai fare il ministro.
Siamo al 17 luglio e non sappiamo ancora quando si riapre, la Cisl denuncia 85 mila cattedre scoperte e i presidi non sanno dove prenderanno i soldi per risistemare le aule. E poi le scuole paritarie rischiano la chiusura. Cosa si può far di peggio?

Uno vorrebbe semplicemente sapere: a che ora si va a scuola? L’ora sarà un’ora o 45 minuti? Il sabato si andrà o no? Quanti in ogni classe? Perché invece di fare concorsini e concorsoni non si regolarizzano i tantissimi precari?
Vogliamo risposte semplici a domande semplici.

Noi abbiamo fatto decine di proposte come la regolarizzazione dei precari, anche per dare continuità didattica. E poi aggiungo quella dei 50 mila insegnanti di sostegno precari che sono importantissimi. Tante proposte senza uno straccio di risposta. Ieri ero a Sorrento quando mi ha fermato una preside per chiedermi, ma non c’è una linea chiara.

Stando alle norme vigenti, per il 15% degli studenti, cioè 1 milione di studenti, non c’è posto in classe. Perché allora ignorare le scuole paritarie che potrebbero aiutarci? È assurdo che una maestra porti 20 ragazzi piccoli a fare lezione nei cinema prendendo autobus ecc, non ne parliamo del plexiglass…

Il governo dipende troppo dal comitato tecnico-scientifico. Ricordo che tutti gli altri paesi europei hanno già riaperto dalla scorsa primavera le scuole. Quindi è un problema del ministro, della task force o delle loro paure. Un altra verità è che le scuole non hanno i soldi per mettersi in sicurezza”.

Immigrazione fuori controllo. Conte l’ha promesso all’Europa per governare

Sui casi di covid-19 importati invece posso dire: che l’immigrazione fuori controllo sia un problema è evidente, anche a livello sociale, economico e sanitario. Il governo Conte per nascere ha promesso all’Europa un Italia come punto di arrivo dei tanti clandestini, in cambio di altro.
Questo la pagheranno, perché ci saranno tanti italiani in difficoltà a cui si dovrà render conto”.

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