Il nostro paese è a un bivio, a un bivio drammatico.
Rischiamo di essere commissionati dall’Unione Europea o dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Troika insomma.
Rispetto al rapporto debito/PIL, le due strade che avremo davanti sono:

  • Un ulteriore taglio alla spesa pubblica, l’austerity per capirci;
  • Far crescere il PIL, cioè investire sul mercato, sulla produzione, sulle imprese, sui liberi professionisti.

La strada che tutti gli operatori speculativi internazionali ci ordineranno di prendere attraverso l’Unione Europea sarà la prima, perché la loro logica è sempre quella della rana, nelle due versioni: o la rana bollita, cioè non si prendono decisioni sul nostro paese e intanto noi cuociamo in quel liquido bollente chiamato austerity, o facciamo la fine dello scorpione, che come nella nota favola dell’antichità morde la rana mentre attraversa il fiume e all’interrogativo “ora affogheremo, perché mi hai punto” risponde “perché è la mia natura“.

Ora, la natura dei mercati finanziari è quella: speculare, razziare, distruggere.
O noi prendiamo la strada dell’Economia Umanistica, che non vuol dire indebitare il paese, ma invece rilanciare le imprese puntando su una politica fiscale, pianificando la creazione di un paradiso fiscale italiano; oppure proseguiamo sulla strada della burocrazia di questi pazzi che scrivono 400 pagine per dei decreti.

Questa è la burocrazia di chi deve giustificare la propria esistenza, di chi, dato che non ha mai lavorato in un’azienda o visto da dentro un’impresa, si inventa moduli e contromoduli per giustificare il suo lauto stipendio.

Purtroppo questa logica da anni ’70 non può più reggere: siamo in un mondo in cui, avendo distrutto la produzione, questo modo di pensare non trova più giustificazione.

Abbiamo una scelta: togliere l’Italia da quest’inferno e farne un paradiso fiscale, lanciare un “new deal” italiano tra piccoli imprenditori e lavoratori dipendenti garantito dallo Stato che tutela i primi sul capitale di rischio così da farli investire nelle libere professioni e negli imprenditori, oppure la nostra nazione è destinata a diventare un paese coloniale.
Io non ho dubbi su quale sia la strada da prendere.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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