Questo paese si trova di fronte a una scelta epocale e strategica. Molti commercialisti, imprenditori, liberi professionisti si stanno chiedendo quale sia il senso di continuare a fare quello che stanno facendo.

Passare le notti a lavorare a gratis per gli imprenditori gli uni, magari per mandare una domanda dell’Inps, prendere quattro soldi e subito pagare tasse e multe gli altri.

Questa situazione solo chi ha uno stipendio garantito non la capisce, ma tutti gli altri rischiano parecchio.

Dobbiamo abbandonare un apparato pubblico, una burocrazia che legifera in materia di impresa senza averne mai vista una e iniziare a sentire il parere di commercialisti, imprenditori e di quelli che sanno che cos’è un’impresa.

Questo Governo sta continuando a fare logiche di tipo assistenziale rinviando la polvere sotto il tappeto: “vatti a indebitare in banca!” E l’anno prossimo? Che tipo di bilanci delle aziende pensate di fare?

Gli scenari sono due:

  1. Già adesso è aumentato il rapporto deficit-Pil perché sta aumentando il Pil, ci faranno l’austerity, ci applicheranno gli spread, l’austerity comporterà un crollo della domanda interna, taglio e crollo delle imprese, taglio e crollo dei posti di lavoro, ci chiederanno di tagliare la spesa pubblica. Questo innescherà un meccanismo di due livelli: peggioramento, ancora, di debito-Pil e l’inserimento di patrimoniali in Italia. Con le patrimoniali andremo a colpire ancora di più il risparmio, creeremo la povertà e alla fine arriverà la schiavitù. Questo è lo scenario più probabile.
  2. Trasformare l’Italia da un inferno fiscale a un paradiso fiscale, questo significa uscire dall’Unione Europea e dall’Euro, creare un paradiso fiscale in Europa, creare dei tassi di crescita molto alti, attrarre capitale in Italia, fare una rivoluzione, puntare tutto sulle imprese e sui liberi professionisti, creare dei meccanismi di export, creare lavoro e creare crescita.

La posizione è drastica, ma l’alternativa sarebbe lo scenario uno.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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