Un cambio nella difesa della vedova Tognazzi: un nuovo avvocato che sta cercando di far riaprire il caso a Siena, comune di riferimento nel caso David Rossi visto che lì si è consumato il misterioso decesso dell’ex capo della comunicazione della banca Monte dei Paschi di Siena.

Nel frattempo a Genova ci sono due fascicoli aperti. Uno per conto di alcuni magistrati nei riguardi della redazione de ‘Le Iene’, l’altro da parte della Procura di Genoa su un potenziale abuso d’ufficio. Tanti sono infatti i dati e le prove che mancano all’appello, troppi sono ancora i punti interrogativi sulla vicenda, dai possibili legami di David Rossi con lo Ior e il Vaticano all’incognita sul ruolo dell’istituzione bancaria in questa storia.

A ‘FoodSport’ la iena Antonino Monteleone ha spiegato i misteri che gravitano attorno al caso rivelando le ultime anche dal punto di vista giudiziario.

Antonino Monteleone e i misteri sul caso David Rossi ► “Legami col Vaticano? Ecco quello che so”

Dal nostro punto di vista l’impatto della banca Monte dei Paschi di Siena è stato nullo. Credo che l’istituzione sia vittima, come David Rossi, di quello che è successo. Se c’è un macchinista che fa deragliare il treno non è colpa del treno, appunto, ma del macchinista. Il punto è: come sono stati scelti i funzionari di quella banca?

La situazione? A Genova ci sono due fascicoli aperti. Uno perché alcuni magistrati si sono sentiti danneggiati da alcune nostre affermazioni, l’altro è un’indagine della Procura di Genova su un potenziale abuso d’ufficio.

Se il CSM cambierà i vertici della Procura a quel punto capiremo se il caso verrà riaperto, non più per istigazione al suicidio ma per omicidio, come chiede la famiglia. Un’altra archiviazione è l’esito forse scontato, questo perché tutta una serie di fonti e prove sono andate perdute.

Non abbiamo elementi per dire che David Rossi avesse legami diretti col Vaticano. Abbiamo però legami formali che riguardano la banca. Un membro del Consiglio d’Amministrazione faceva parte dello Ior ed era un periodo molto delicato per quest’ultimo, Papa Benedetto aveva ordinato di riformare le finanze vaticane e farlo con un mandato pieno perché non ne poteva più di sapere che nella curia c’era gente che aveva messo Dio al secondo, terzo… settimo posto dietro gli asset finanziari vaticani“.


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