Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto duramente sul tema dell’evasione fiscale. E, rispondendo a una domanda di alcuni studenti ospiti al Quirinale, l’ha definita “una cosa davvero indecente, perché i servizi comuni, la vita comune è regolata dalle spese pubbliche. Se io mi sottraggo al mio dovere di contribuire sto sfruttando quello che gli altri pagano, con le tasse che pagano”.

Su questo tema abbiamo intervistato Massimo Bitonci, deputato della Lega. Ecco cosa ha detto sull’evasione fiscale a ‘Lavori in Corso’.

“L’evasione non si combatte sempre con temi puramente coercitivi. In Italia c’è un sistema estremamente complicato con migliaia di adempimenti e questo non aiuta.

Se semplifichiamo il sistema fiscale e se diminuiamo le tasse – in economia c’è un assunto per cui c’è un momento in cui le tasse sono talmente alte che l’aumento dell’imposizione porta ad una diminuzione delle entrate dello Stato – possiamo combattere l’evasione.

Distinguiamo poi la piccola evasione, quella che chiamo di sussistenza, per cui ci sono artigiani e commercianti che hanno entrate talmente basse che devono scegliere se pagare le tasse o sopravvivere e pagare i dipendenti.

Ma non è questa l’evasione, l’evasione è quella fatta dalle grandi aziende. Si parlava della web tax o di colpire le multinazionali del web, vi faccio un esempio: Airbnb ha 250 milioni di evasione accertata che si rifiuta di pagare.

L’evasione si può combattere, ma penso che la riduzione dell’utilizzo del contante e quello che ha fatto questo Governo sia sbagliato. Se andiamo a guardare altri Stati, come la Germania dove non c’è limite al contante e la Francia dove c’è un limite come in Italia, le percentuali di evasione sono identiche. La riduzione dell’utilizzo del contante non è una norma anti evasione. L’utilizzo dei pagamenti elettronici potrebbe aiutare, il problema però è quello della riduzione delle commissioni bancarie”.


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