Casa di 180 metri quadrati nel cuore di San Giovanni a 141 euro al mese. E’ il canone che l’ex ministro del Movimento 5 Stelle Elisabetta Trenta pagherebbe per l’alloggio condiviso con il marito. Il Ministro aveva dichiarato 540 euro al mese, ma in realtà sembrerebbe che la cifra ammonti a 141,76 euro ai quali si aggiungono 173 euro per il mobilio.

Un duro colpo per un partito come quello dei pentastellati che ha fatto del NO ai privilegi uno dei nodi essenziali della sua campagna.

Ecco cosa pensa della vicenda Enrico Michetti. L’intervista di Furio Focolari, Francesco Di Giovambattista e Stefano Raucci.

“Il problema non è la Trenta il problema è che nessuno oggi si è levato in piedi e ha detto ‘adeguiamo i canoni ad un costo ragionevole’. Che non deve essere quello di mercato, deve essere un costo ragionevole che non crei contrasto sociale. Perché è quando si crea il conflitto sociale che la società non sta più in piedi e lavoriamo gli uni contro gli altri. E questo era compito del ministro attuale.

Però, ecco, non è tanto una questione di soldi. E’ il lavoro che svolgi. Quando sento il deputato del 5 Stelle dire ‘Ah ma io restituisco una quota’, e che significa questo? Che tu con i soldi dello Stato fai elemosina allo Stato? Lo Stato non ti chiama per fargli l’elemosina con i soldi propri, ti chiama per assolvere un servizio. Vieni pagato per il servizio che rendi non per l’elemosina che fai. E poi anche il fatto che lo reclamizzi, come quello che fa beneficenza e poi mette i manifesti… Quello diventa un atto del programma, e allora mi chiedo, è voto di scambio? Perché cerchi di ottenere voti con la beneficenza che fai con i soldi dello Stato.

Io credo che stiamo veramente cadendo molto in basso. Noi mandiamo in Parlamento gente che dovrebbe far decollare il bastimento Italia, invece con tutti i governi a zero eravamo e a zero siamo rimasti. Dicono che sono gli uni contro gli altri, ma i provvedimenti sono sempre gli stessi. Non è cambiato nulla”.

“5 Stelle, restituire lo stipendio non ha senso. Lo Stato non ti paga per fare beneficenza con i suoi soldi”


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