Lewis Hamilton 10 e lode

La sua monoposto non era la più performante, in questo week end messicano. Ha reinventato la propria gara, sulla scia degli eventi, traducendo in realtà e scie gommate la corsa che gli è germogliata nella testa. Vittoria numero 83, a un passo dalla sesta corona iridata. Veggente.

Sebastian Vettel 8,5

Una seconda parte di campionato mondiale improntata a una eccelsa regolarità prestazionale. In tanti, troppi, gli devono tante, troppe scuse. Lui continua a correrci su. Orgoglioso. Non arriviamo a 9 perché stavolta aveva a disposizione gomme nettamente meno usurate rispetto a quelle di Hamilton nella seconda parte del gran premio.

Max Verstappen 8

Tutto compreso, anche le dichiarazioni dopo la penalizzazione, improntate a una certa sfacciataggine. Realizza una pole, quella vera, in cui ci mette molto di suo, cercando di interpretare le risposte del propulsore Honda in ogni settore del tracciato. In gara, poi, si aggrappa con le unghie guantate al volante, per risalire il più possibile la china dopo le vicissitudini del via. Autentico.

Valtteri Bottas 7

Una incalzante regolarità, al solito. Performante.

Charles Leclerc 6,5

La solita intensità, a livello prestazionale, penalizzata stavolta dalla strategia ferrarista. Frenato.

Strategia Ferrari 5

Appunto. Impostazione conservativa, per così dire, su un tracciato dove il motore andava lasciato sfogare con la maggiore continuità possibile.

Antonio Giovinazzi 4

Troppo poco, con tutto il rispetto che gli è dovuto e senza intaccare minimamente il giudizio sul suo talento. Si sapeva che sarebbe stato un fine settimana difficile per l’Alfa Romeo, ma certe sue prestazioni sanno di compitino. 

Paolo Marcacci


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