10) Sebastian Vettel

Starete pensando a un voto che voglia essere anche, almeno in parte, provocazione e risarcimento per il campione austriaco. Avete ragione. Il resto lo giustifica una partenza perfetta, una delle più fulgide di tutti gli ultimi dieci campionati del mondo, perlomeno. Speriamo che chi gli ha mancato di rispetto, per il suo status e non in nome di qualche fluttuante gerarchia, lo abbia perlomeno capito.

9) Lewis Hamilton 

Sfrutta al massimo grado le occasioni, comprese quelle “virtuali”, che il gran premio gli mette davanti. Non sarà una prova memorabile al pari di altre che ha fornito; resta però una gara perfetta.

8) Strategia Mercedes

 Giocano di rimessa sulle cervellotiche decisioni del muretto Ferrari. Cinismo, in senso filosofico, elevato al massimo grado di efficacia. 

7 -) Charles Leclerc 

Voto provocatorio? Forse, anche. Ma più che altro una sommaria di fattori, anche comportamentali. Gli appartiene il presente, già; è destinato a caratterizzare l’epoca futura, su questo non ci sono dubbi. Non ha alcun bisogno di forzare la mano, né di pestare i piedi, per dimostrare di essere un predestinato. 

6) Toto Wolff

È in assoluto il re dei paraculo del Circus iridato, se perdonate la licenza verbale. Ma è anche il migliore analista, di momento in momento, delle proporzioni di forza nel mondiale. C’è anche tanta scuola con Niki Lauda come maestro, nella sua formazione.

5 – -) Muretto Ferrari 

La Legge di Murphy spalmata giro per giro, oggi. 

4) Robert Kubica

 Malinconia. 

Paolo Marcacci


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