L’illusione della democrazia è l’inganno che il potere finanziario ha creato per comandare e fare i propri interessi. Pochi uomini scelti e non eletti manovrano il destino dei Paesi e impongono decisioni che non sono nell’interesse dei popoli.

Alla luce di questa evidenza, in che direzione stanno andando la politica internazionale e italiana?

La nostro intervista a Francesco Amodeo, autore del libro ‘La Matrix Europea’.

Parte 1 – I vertici europei di oggi erano già stati scelti anni fa dal Club Bilderberg

“Analizzando la lista dei partecipanti al Club Bilderberg del 2016 erano prevedibili quelli che oggi sarebbero stati i vertici Europei e internazionali. Tra questi uomini, riuniti per parlare a porte chiuse del destino dell’Unione Europea, erano presenti:
1- Ursula von der Leyen, nuovo Presidente della Commissione Europea
2- Christine Lagarde, nuovo Governatore della BCE
3- Charles Michel, nuovo Presidente del Consiglio Europeo
4- Kristalina Georgieva, che diventerà il nuovo Direttore del FMI
Queste quattro persone, non eletti ma scelti nel 2016, sono arrivati ai vertice delle principali istituzioni per portare avanti le riforme imposte dal cartello finanziario”.

Parte 2 – Il vero motivo della crisi di Governo. L’Italia è al centro di una guerra tra USA e Cina

Non sono d’accordo sul fatto che Salvini sia caduto in un errore. Salvini è uno stratega, un politico navigato, questo gesto lo ha fatto pensando a tutte le conseguenze che potevano verificarsi. Non ha staccato la spina inconsapevolmente.
In realtà siamo all’interno di una guerra senza precedenti tra USA e Cina, sia commerciale che geopolitica. Nel novembre 2018 Di Maio è volato in Cina e al Mise è nata una task force di cooperazione Italia-Cina, questo rapporto si è rafforzato quando a marzo è arrivato a Roma il Presidente cinese per firmare il ‘memorandum’ sulla Via della Seta. In questa occasione erano presenti Di Maio e Conte, ma non Salvini. Siamo stati il primo Paese a firmare questo ‘memorandum’ contro ogni raccomandazione degli USA di Trump. In questa cooperazione c’erano di mezzo le telecomunicazioni e il 5G. Prima della firma di questo accordo l’amministrazione Trump aveva convocato Giorgetti in America per avere rassicurazioni sul fatto che la Lega ostacolasse le manovre filo-cinesi del M5S. Giorgetti torna quindi con un decreto detto del ‘Golden Power’, volto a garantire la sicurezza delle nuove infrastrutture, in particolare del 5G, e intensificare la vigilanza sui contratti di Huawei. In questi fatti è chiaro che c’è in gioco un argomento delicatissimo come la custodia di informazioni di un Paese NATO che ospita importanti infrastrutture militari e si trova al centro del Mediterraneo, e Huawei potrebbe utilizzare le infrastrutture per spiare per conto di Pechino… Succede però che, nonostante le rassicurazioni, i 5 Stelle affossano il decreto ‘Golden Power’ che doveva essere convertito in legge… Qui si è rotta l’alleanza… Lo scontro tra Salvini, vicino a Trump, e Di Maio, vicino alla Cina, ha portato alla rottura… A Salvini è stato imposto prima un rimpasto, ma come sappiamo non c’è riuscito e quindi l’unica soluzione è stata la crisi di Governo, è questo il vero motivo…
Il Movimento 5 Stelle ormai era già d’accordo con il PD, lo dimostra il voto congiunto a Ursula von der Leyen. I 5 Stelle stanno portando avanti un Governo filo-cinese che era già stato iniziato e voluto da Renzi, Prodi e Gentiloni…“.


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