Ve la ricordate la Roma degli 87 punti, quella di Salah, Szczesny, Naingollan, che teneva Alisson come riserva in panchina e aveva ancora le sue bandiere Totti e De Rossi? Sembra passata un’eternità ma in realtà sono solo 2 anni da quando la formazione guidata da Spalletti conquistava il record di punti della storia giallorossa e si piazzava a soli 4 punti dalla Juve Campione d’italia. Sembra passato tutto questo tempo probabilmente perché in 2 anni la Roma ha cambiato ben 23 giocatori, smantellando completamente la squadra, roba da far invidia persino all’Udinese. Sono cambiati 4 allenatori, il direttore sportivo, Totti è passato da giocatore a dirigente a libero cittadino, in generale il quadro societario ha subito una quantità di modifiche che nemmeno una serie TV sull’alta finanza.

La Roma si è arricchita? no. E’ migliorata nel rendimento? Assolutamente no, anzi. Certo un risvolto positivo c’è. Rispetto a due anni fa l’età media della rosa è diminuita in maniera significativa. Ad oggi per esempio i giocatori del centrocampo della Roma è più giovane di una decina d’anni, in media, rispetto a quello di due anni fa.

Ora dopo tutti questi terremoti la Roma si trova a ripartire senza nessuna certezza e un girone di Europa League raggiunto per l’abbandono del Milan. Ma la cosa più complicata non sarà ricostruire una squadra all’altezza delle aspettative, anche se l’impresa è a dir poco ardua. Il lavoro più difficile consisterà nel riconquistare i tifosi, che solo un anno e qualche mese fa erano in estasi totale in attesa di giocare una semifinale di Champions League mentre oggi sono imprigionati in una calda estate che gli ha tolto idoli e speranze.

Ma la vita va avanti e i risultati se arriveranno, faranno dimenticare tutto.

O quasi…

Marco Napoleoni

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