La tanto spesso decantata parità dei sessi fa sempre discutere, ma stavolta a richiederla sono… gli uomini, e non persone qualsiasi ma i deputati della Repubblica.
Ha fatto il giro del web l’appello del deputato Federico Mollicone, che sui social ha pubblicato – poi rimosso – foto raffiguranti tre deputate (prese di schiena) con un dress code dai toni e dalla stoffa piuttosto estivi.
Non si tratta però di una questione di stile, ma del fatto che invece per gli uomini sia vigente un rigido regolamento per quanto riguarda il dress code: rigorosamente camicia e giacca, mai separate e mai separabili.

Una questione di rispetto

Gli uomini non possono togliersi la giacca neanche per un momento perché vengono richiamati e se non la rimettono vengono espulsi dall’aula” ha detto Federico Mollicone, che a Lavori in Corso ha precisato: “Non si tratta assolutamente di sessismo verso le colleghe, non sono uno stilista. E’ innanzitutto una questione di rispetto per l’aula di Montecitorio, che è un duomo della democrazia“, ma poi, come sostiene il deputato di Fratelli d’Italia, c’entrano anche le pari opportunità.

“Lo chiederemo al presidente Fico”

L’altro tema sono le pari opportunità per uomini e donne. La collega Giusy Versace (FI) era talmente d’accordo che sta raccogliendo firme insieme ad altre deputate per chiedere al presidente Fico che ci sia un rispetto diverso dell’aula“.
Lo sfogo social di Mollicone ha fatto discutere molti utenti, ma non le colleghe “scollate”, le cui foto “sono state pubblicate poi tolte ancor prima che me lo chiedessero. L’ho fatto per far capire a chi visita la mia pagina e ai media per far capire il contrasto tra una collega con la schiena nuda e gli altri colleghi costretti a portare camicia e giacca“.


Non vedo quale sia il problema se ogni tanto si vedono un po’ di gambe, le nostre anchorwomen in televisione non mi pare che si facciano problemi” ha detto di tutta risposta Patrizia Prestipino. La deputata del PD, confermando le affermazioni di Mollicone sugli sbalzi di temperatura dovute alle diverse esigenze termiche dei parlamentari, ha impostato la questione diversamente: “Beati loro che hanno la giacca, perché spesso e volentieri in aula fa freddo, Vedo colleghe che si coprono con degli scialle e dei capi di cashmere“.

Un problema di savoir-faire

Ma tornando su toni più informali riguardo il rispetto per l’aula di Montecitorio la Prestipino la pensa davvero in maniera diversa rispetto al deputato di FDI: “Non penso sia un problema se sei corretto e hai savoir-faire. Io la volgarità la vedo quando iniziano a strillare. Il problema magari è il buon gusto, perché se tu metti un copricostume con tutta probabilità sarà fatto di un materiale che sta bene quando sei in spiaggia“.

L’aneddoto finale: “Bella camicetta”

Giusto “stemperare” la questione con un curioso aneddoto: “L’altro giorno ho incontrato Mollicone in commissione cultura, avevo una camicetta di seta e lui mi ha detto: ‘Bella camicetta Patrizia’, gli ho chiesto che non mi mettesse nella sua lista nera, così mi ha risposto: ‘No tu te la puoi permettere“.

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