Carola Rackete è libera. Il gip di Agrigento, Alessandra Vella, non ha convalidato ieri l’arresto per la comandante della Ong tedesca, dopo l’impatto laterale con la motovedetta della Guardia di Finanza al porto di Lampedusa. A commentare a “Lavori in corso” l’esito della decisione del gp l’avvocato della giovane capitana, Alessandro Gamberini.

Diciamo che abbiamo tratto soddisfazione da quell’esito. E’ la vittoria di una battaglia, ma non è detto che sia la vittoria della guerra” ha esordito l’avvocato.

Interpellato da Molinari sulle tempistiche dell’esito emesso dal gp, l’avvocato ha spiegato che quando si parla di “un provvedimento complesso in materia cautelare possono accadere due avvenimenti: o il gp ricopia la richiesta del Pubblico Ministero, e allora fa molto presto. Se, come in questo caso, il giudice formula la propria decisione in modo autonomo, la formula con un provvedimento motivato”.

Il giudice deve prima di tutto valutare, quindi valutare gli elementi delle indagini che gli sono stati forniti dal Pubblico Ministero, valutarli sulla base della discussione in udienza, e poi deve emanare, ovviamente, un provvedimento motivato, non immotivato. Quando la motivazione è complessa, i tempi ci sono” ha detto Gamberini.

Alla domanda di Luigia Luciani se il provvedimento del giudice possa creare un precedente pericoloso, anche per chi dovesse decidere, un domani, di non fermarsi davanti a un alt delle forze dell’Ordine, lavvocato di Carola Rackete ha risposto di “no. Non credo che possano creare un precedente pericoloso, perché ogni cosa va valutata nel suo contesto“.

Se l’autorità mi ordina di fermarmi (questo vale anche in un altro contesto che non sia quello marittimo), e questa richiesta di fermarmi è assolutamente arbitraria, quindi è illegittima, il fatto che io non mi fermi non può provocare su di me conseguenze penali” ha sottolineato l’avvocato Gamberini.