“Alitalia è la nostra compagnia di bandiera, sono i nostri aerei, sono i nostri lavoratori. Io non canto mai vittoria prima di vedere le carte e un serio piano industriale, perchè non faccio campagna elettorale sulla pelle delle famiglie e delle persone. Ma oggi possiamo dire di aver posto le basi per il rilancio di Alitalia!”.
E fin qui tutto bene, Di Maio è soddisfatto, il piano per il rilancio della compagnia aerea c’è. Qualche settimana fa però il vice-premier grillino non la pensava così, non sulla possibile concessione (poi realizzatasi) alla holding controllata dalla famiglia Benetton: “Il giorno in cui il governo in maniera coerente procederà con la revoca delle concessioni quell’azienda avrà delle difficoltà, perderà valore in Borsa. E quindi, se li mettiamo dentro Alitalia, faranno perdere valore anche ad Alitalia, faranno precipitare gli aerei”, diceva Di Maio due settimane fa a Porta a Porta su Atlantia.
“Basta chiacchiere, si passi ai fatti”
Il conflitto di idee così ravvicinato crea dubbi, salvo chiarimenti futuri, nel frattempo gli alleati di governo leghisti non sembrano contentissimi del caso di apparente dissonanza cognitiva di Di Maio, che non ci ha ripensato sulla revoca delle concessioni autostradali alla stessa holding di Benetton. Barbara Saltamartini (senatrice Lega) ne è un esempio: “E’ ovvio che il ragionamento che ha fatto Di Maio dovrà essere chiarito perché a me sfugge che ci sia un partner in grado di gestire compagnie aeree e incapace di gestire le concessioni autostradali” ha detto la Saltamartini che poi ha aggiunto sulle dichiarazioni riguardo Atlantia: “Le chiacchiere di questi giorni sono state assolutamente paradossali, mi auguro che si passi finalmente ai fatti. Ora mi aspetto un piano industriale che più rilanci le due realtà – Linate e Roma – che hanno il loro business per differenziare l’offerta aerea” ha detto in conclusione.
Messa in gioco la credibilità del governo?
Su Atlantia passa all’attacco anche il PD, a Lavori in Corso è intervenuto in proposito il senatore Tommaso Nennicini, che non le ha mandate a dire al vice-premier: “Qui c’è tutto tranne che la coerenza, Di Maio fa un balletto facendo anche sciacallaggio politico su una tragedia“, ha detto Nennicini sulle parole del Ministro pentastellato riguardo il Ponte Morandi (“Niente e nessuno cancellerà il dolore delle loro famiglie. Sulla revoca della concessione ad Autostrade non indietreggiamo di un solo centimetro“) ma la credibilità dei grillini non è la sola ad essere in gioco per il senatore: “Lega e 5 Stelle non possono continuare a giocare tra di loro scaricando la colpa uno sull’altro, francamente cose poco serie le stanno facendo insieme“.
Carabetta (M5S): “Avrei usato parole diverse”
Anche Luca Carabetta, vicepresidente pentastellato alla commissione attività produttive, è apparso spiazzato dalle parole di Di Maio su Atlantia.
“Magari avrei usato parole diverse” – ha detto – “il punto principale per noi era salvaguardare i dodicimila dipendenti di Alitalia“.
Nemmeno Carabetta fa però retromarcia sulla revoca delle concessioni autostradali alla stessa Atlantia: “E’ un procedimento complicato che stiamo portando avanti da più di un anno. C’è un tema nella concessione che riguarda la possibilità di fare la revoca in caso di gravi inadempimenti. Quello che è capitato al ponte Morandi è totalmente imputabile alla società“.
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